venerdì 29 giugno 2012

Die Antwoord live, Roma, San Lorenzo.

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Enter the NINJA
Giugno 2010 : fu guardando il live streaming del Creators Project di NY  che entrai in contatto col mondo dei Die Antwoord. Già 'conosciuti' qua e la' online e su riviste, erano allora in quel momento di hype totale che ha preceduto la notorietà mondiale…. Quel live caotico e delirante fu il miglior biglietto da visita che potessero presentarmi. Poi arrivò Diplo (sempre sul pezzo), e mise mano a Evil Boy consolidando l'amore (tra l'altro ho visto da recenti setlists che la fanno raramente dal vivo, invece ieri sera mi hanno regalato una mini/intensa versione). Come si sa, però, in Italia le cose arrivano (fisicamente) sempre con un po' ritardo (o per niente…), quindi ci è toccato aspettare. Neanche all'estero ero mai riuscita a vederli. Invece questi due (finto)-cafoni sudafricani >devono< essere fruiti live, perché per quanto l'immagine Zef / il continuo perpetrare un'estetica del brutto e della merda siano il loro punto di forza, non si può negare che sul palco diano il 100% e anche di più. Ninja è uno dei 'frontman' più incredibili che abbia mai visto su un palco. Rap - Rave is what you came for, rap-rave is what you get. Un mix di sonorità techno-anni90 e beats da technoparade con pizzichi di ritmi dancehall disseminati in giro, una piccola aliena che squittisce e  un gigante che si muove indiavolato rappando in un mix di afrikaans ed inglese. 
Se questo non è il vostro ideale di divertimento, non so cosa dirvi. E' stato fantastico. Esattamente come ho sempre pensato sarebbero stati, ma anche meglio. Energia, volumi e ritmi fuori di testa, quando hai queste cose su un palco il resto veramente non conta. Ci sono i gruppi fuffa che ti 'vendono' un prodotto e poi valgono quanto un b-side delle spice girls. E poi c'è gente come Ninja e Yo-Landi che aldilà di qualsiasi apologia dei brutti tagli di capelli non delude. Non mi divertivo in questa maniera dagli Odd Future al Primavera. Fateli ritornare, su. Magari quando fa un pochino meno caldo.

The End 

venerdì 22 giugno 2012

Prada Menswear F/W 12.13 by David Sims

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Dopo lo stellare cast della sfilata dello scorso gennaio, era immaginabile che almeno alcuni dei personaggi presenti sulla passerella milanese finissero nella campagna pubblicitaria della linea uomo di Prada. Trovo quantomeno strano che al posto di un Adrien Brody che ha la presenza ed il portamento di un modello abbiano scelto un Garrett Hedlund qualsiasi (terribile nello show, tra l'altro, e anche qui protagonista di alcune magnum non indifferenti), ma probabilmente serve ad attirare un pubblico giovane. E sarebbe stato bello rivedere Tim Roth associato al nome Prada, come già era avvenuto nel lontano 1996.
In ogni caso: ecco l'intera campagna, fotografata da David Sims. Ritratti da star del cinema, sfondo rosso, minimale e letterale nell'interpretare l'ispirazione 'cinematografica' della collezione. Willem Dafoe - come aveva già dimostrato - ha un portamento e una naturalezza che farebbe impallidire un qualsiasi strapagatissimo super-model maschile. Peccato per Gary che in alcuni scatti sembra estremamente 'a disagio' nelle vesti del super-villain hollywoodiano... quantomeno paradossale. 


Group Shots




Gary Oldman + Jamie Bell


Dafoe + Garrett Hedlund

venerdì 15 giugno 2012

Lo strano caso della distribuzione cinematografica italiana. Da Prometheus a Moonrise Kingdom

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Coming Soon... forse.
Nel totale caos socioeconomico di questo paese ogni singolo aspetto della vita commerciale e culturale sembra sciogliersi come il ghiaccio al sole. Musei che vengono commissariati, altri che vengono chiusi (grazie, Matteo Renzi!), nulla che funzioni come deve… e poi c'è lo strano caso della distribuzione cinematografica.
Il caso più eclatante ed attuale è quello di Prometheus, film attesissimo, di alto interesse per il pubblico, con un cast, un regista e una storia che da soli assicurano un successo commerciale quasi scontato. Uscito in tutto il mondo nella prima parte di Giugno, fu annunciato inizialmente per il 14 Settembre. E' vero, si sa, in Italia per qualche bizzarra ragione socioculturale la gente l'estate non va al cinema (totale controtendenza storica rispetto al resto del mondo), ma Giugno non è Agosto. Specialmente se si considera l'importanza del film. Non stiamo parlando di pellicole indipendenti come Hunger di Steve McQueen, uscito solo ora in seguito al successo di Shame ed alla fama di Michael Fassbender. O alla sfortunata sorte di pellicole come This is England, tra l'altro vincitore (al tempo) di un premio della critica al festival del cinema di Roma. Oltre al danno, tra l'altro, la beffa. Un'ulteriore spostamento, ora al 19 Ottobre. Quando oramai il film sarà uscito in dvd in molte parti del mondo.... Che la pirateria vi seppellisca tutti (anche alla Warner che ritarderà di un mese e mezzo l'uscita di The Dark Knight Rises, eh).
Altro caso bizzarro è quello di Moonrise Kingdom, ultima fatica di Wes Anderson. Già uscito in quasi tutti i maggiori stati europei e negli stati uniti, da qui ad agosto sarà uscito ovunque. Da noi no. Per l'esattezza, qui non si ha ancora una data di uscita. Pensavo non avesse neanche un distributore… ma a seguito della proiezione di ieri sera al cinema Adriano di Roma, per la rassegna che porta i film presentati a Cannes nella nostra città, ho dovuto ricredermi. Prima dell'entrata in sala ci è stato consegnato un delirante questionario da compilare a fine proiezione, metà tra il sondaggio di marketing e qualcosa di 'altro'. Vedere per credere:
A quanto pare siamo arrivati ad un punto tale che i distributori italiani non sono in grado neanche di scegliere un titolo adatto per fare uscire un film. A dirla tutta, tra l'altro, Moonrise Kingdom è diegeticamente rilevante perché è il nome che i due bambini danno alla spiaggia in cui si accampano. Non c'entra nulla la LUNA, che nel film, tra l'altro, non si vede mai. Quindi. Promesse d'amore con luna crescente? Fuga d'amore al chiaro di luna? Matrimonio al chiaro di luna? Ma perché. Non male anche ' Mi Piace ' (cosa???) e 'Amore e altre insolite passioni' - bello, adattissimo per un film tenerissimo che parla della solitudine e della difficoltà della tarda infanzia quando si è un po' 'strani'. Cose che lasciano basiti. Per citare Boris. Anzi cose che forse si sarebbero potute vedere in Boris.
Non so neanche come rapportarmi al discorso del 'quale parti eliminerebbe'. Che facciamo, torniamo ai bei tempi di Carlo Ponti che andava distruggendo film altrui (da Le Mepris, caso più eclatante, in poi)? E' tutto così surreale. Da non crederci. 
Ricordiamoci che stiamo parlando di un regista amato dal pubblico, con un suo pubblico che non è poi così di nicchia, e di un film che già solo per il cast non dovrebbe avere bisogno di così tanti timorosi accorgimenti. 
Farei anche notare ai futuri distributori che Wes ha anche diretto altri due film, Bottle Rocket (ok, sconosciuto ai più) e Rushmore, che aldilà della devastante edizione italiana è una pellicola che ha infinite affinità con questo Moonrise Kingdom (la figura del bambino e del rapporto con l'adulto maschio in primis). 
Solo sconforto per noi poveri italiani. A volte sembra veramente di vivere nel terzo mondo. 
E' un grave peccato perché il film è un piccolo gioiello. Adorabile, alla maniera Andersoniana, ma anche divertente, originale e 'nuovo', in alcune trovate e dinamiche che sono piccole 'sorpese' nella maniera di fare cinema del regista texano. Un cast impeccabile, dai bambini (tutti bravissimi) ad un Bruce Willis dimesso e un po' tonto (ma non manca la citazione dei suoi film d'azione verso il finale: mi inchino a quella strizzatina d'occhio). Quando ricapita, tra l'altro, di veder Ed Norton che fa il capo-scout? E sopratutto Harvey Keitel. Cameo finale meraviglioso, con tanto di divisa da boy scout e baffo da pornodivo anni 70. 
Insomma, una pellicola preziosa che a quanto pare, come molte altre, fatica ad arrivare nel nostro paese, sempre più restio alla cultura, anche a quella più smaccatamente popolare.

Edit: il film sarà distribuito in italia dalla Lucky Red, la data d'uscita è il 5 Dicembre 2012.