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Coming Soon... forse. |
Nel totale caos socioeconomico di questo paese ogni singolo aspetto della vita commerciale e culturale sembra sciogliersi come il ghiaccio al sole. Musei che vengono commissariati, altri che vengono chiusi (grazie, Matteo Renzi!), nulla che funzioni come deve… e poi c'è lo strano caso della distribuzione cinematografica.
Il caso più eclatante ed attuale è quello di Prometheus, film attesissimo, di alto interesse per il pubblico, con un cast, un regista e una storia che da soli assicurano un successo commerciale quasi scontato. Uscito in tutto il mondo nella prima parte di Giugno, fu annunciato inizialmente per il 14 Settembre. E' vero, si sa, in Italia per qualche bizzarra ragione socioculturale la gente l'estate non va al cinema (totale controtendenza storica rispetto al resto del mondo), ma Giugno non è Agosto. Specialmente se si considera l'importanza del film. Non stiamo parlando di pellicole indipendenti come Hunger di Steve McQueen, uscito solo ora in seguito al successo di Shame ed alla fama di Michael Fassbender. O alla sfortunata sorte di pellicole come This is England, tra l'altro vincitore (al tempo) di un premio della critica al festival del cinema di Roma. Oltre al danno, tra l'altro, la beffa. Un'ulteriore spostamento, ora al 19 Ottobre. Quando oramai il film sarà uscito in dvd in molte parti del mondo.... Che la pirateria vi seppellisca tutti (anche alla Warner che ritarderà di un mese e mezzo l'uscita di The Dark Knight Rises, eh).
Altro caso bizzarro è quello di Moonrise Kingdom, ultima fatica di Wes Anderson. Già uscito in quasi tutti i maggiori stati europei e negli stati uniti, da qui ad agosto sarà uscito ovunque. Da noi no. Per l'esattezza, qui non si ha ancora una data di uscita. Pensavo non avesse neanche un distributore… ma a seguito della proiezione di ieri sera al cinema Adriano di Roma, per la rassegna che porta i film presentati a Cannes nella nostra città, ho dovuto ricredermi. Prima dell'entrata in sala ci è stato consegnato un delirante questionario da compilare a fine proiezione, metà tra il sondaggio di marketing e qualcosa di 'altro'. Vedere per credere:
A quanto pare siamo arrivati ad un punto tale che i distributori italiani non sono in grado neanche di scegliere un titolo adatto per fare uscire un film. A dirla tutta, tra l'altro, Moonrise Kingdom è diegeticamente rilevante perché è il nome che i due bambini danno alla spiaggia in cui si accampano. Non c'entra nulla la LUNA, che nel film, tra l'altro, non si vede mai. Quindi. Promesse d'amore con luna crescente? Fuga d'amore al chiaro di luna? Matrimonio al chiaro di luna? Ma perché. Non male anche ' Mi Piace ' (cosa???) e 'Amore e altre insolite passioni' - bello, adattissimo per un film tenerissimo che parla della solitudine e della difficoltà della tarda infanzia quando si è un po' 'strani'. Cose che lasciano basiti. Per citare Boris. Anzi cose che forse si sarebbero potute vedere in Boris.
Non so neanche come rapportarmi al discorso del 'quale parti eliminerebbe'. Che facciamo, torniamo ai bei tempi di Carlo Ponti che andava distruggendo film altrui (da Le Mepris, caso più eclatante, in poi)? E' tutto così surreale. Da non crederci.
Ricordiamoci che stiamo parlando di un regista amato dal pubblico, con un suo pubblico che non è poi così di nicchia, e di un film che già solo per il cast non dovrebbe avere bisogno di così tanti timorosi accorgimenti.
Farei anche notare ai futuri distributori che Wes ha anche diretto altri due film, Bottle Rocket (ok, sconosciuto ai più) e Rushmore, che aldilà della devastante edizione italiana è una pellicola che ha infinite affinità con questo Moonrise Kingdom (la figura del bambino e del rapporto con l'adulto maschio in primis).
Solo sconforto per noi poveri italiani. A volte sembra veramente di vivere nel terzo mondo.
E' un grave peccato perché il film è un piccolo gioiello. Adorabile, alla maniera Andersoniana, ma anche divertente, originale e 'nuovo', in alcune trovate e dinamiche che sono piccole 'sorpese' nella maniera di fare cinema del regista texano. Un cast impeccabile, dai bambini (tutti bravissimi) ad un Bruce Willis dimesso e un po' tonto (ma non manca la citazione dei suoi film d'azione verso il finale: mi inchino a quella strizzatina d'occhio). Quando ricapita, tra l'altro, di veder Ed Norton che fa il capo-scout? E sopratutto Harvey Keitel. Cameo finale meraviglioso, con tanto di divisa da boy scout e baffo da pornodivo anni 70.
Insomma, una pellicola preziosa che a quanto pare, come molte altre, fatica ad arrivare nel nostro paese, sempre più restio alla cultura, anche a quella più smaccatamente popolare.
Edit: il film sarà distribuito in italia dalla Lucky Red, la data d'uscita è il 5 Dicembre 2012.