mercoledì 30 marzo 2011

Kate Moss in Alexander McQueen per Harper's Bazaar

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A poco più di un mese dall'apertura della grande retrospettiva su Lee McQueen al Metropolitan, Harper's Bazaar esce con due copertine che celebrano il brand. Entrambe sono state realizzate da Solve Sundsbo (che ha anche realizzato il catalogo della mostra). In una Kate Moss è ritratta in uno dei vestiti della prima collezione di Sarah Burton, mentre nell'altra indossa l'abito che lei stessa aveva reso celebre, nell'ologramma che chiudeva la sfilata autunnale del 2006, Widows of Culloden 
L'intero numero è una sorta di tributo a McQueen, all'interno apparirà un editorial con Kate Moss, Daphne Guinness e Annabelle Neilsen che ha scritto un 'tributo' all'amico scomparso.
Says Neilson, summing things up perfectly, "As Kate, Daphne and I were shooting this story, I started to think of all the wonderful and amazing team of people and friends he had in his life. They followed him willingly on his journey; his close friends who’ll always remember a larger-than-life, happy, brilliant times. At the worst of times and the best of times, there was only one Alexander McQueen."
L'altra copertina:


Rodarte in Italia: guest designers a Pitti W.

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Sono stati annunciati gli 'ospiti' di Pitti Uomo (e W.) di quest'anno. Per gli uomini Scott Sternberg di Band of Outsiders (sopravvalutato brand americano) e per le donne Laura e Kate Mulleavy di Rodarte. Le sorelle californiane presenteranno una collezione speciale per Pitti W. - giunto alla settima edizione -  che si terrà dal 14 al 17 giugno. Sarà interessante vedere cosa ideeranno per l'occasione, considerando che il loro stile sta cambiando velocemente e che questa volta presenteranno le loro creazioni ad un pubblico estremamente diverso da quello della New York Fashion Week.
Non spendo ultieriori parole sulle sorelle Mulleavy (alle quali ho dedicato numerosi post) e chiudo il post con questa foto:
Devendra Banhart in Rodarte by Lauren Dukoff

martedì 29 marzo 2011

New Digitalism - I love you dude

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A quattro anni dall'uscita di Idealism il duo tedesco torna con un nuovo album, in uscita il 20 giugno. Da notare la presenza di un brano - Forrest Gump -  scritto (via email...) con Julian Casablancas degli Strokes, che però -fortunatamente?- non canta nel pezzo. [Ah, a proposito, Angles è il disco meno originale degli ultitmi 20 anni]

La tracklist del disco dei Digitalism, che saranno in tour da metà maggio ma per ora non risultano (che strano!) date in Italia:

'Stratosphere'
'2 Hearts'
'Circles'
'Blitz'
'Forrest Gump'
'ReeperBahn'
'Antibiotics'
'Just Gazin'
'Miami Showdown'
'Encore'

sabato 26 marzo 2011

MAY 3. Beastie Boys. Hot Sauce Committee Part 2. / Make Some Noise preview

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Mentre ero impegnata a fare altro, è stata rilasciata ufficilamente e confermata da Adam Yauch stesso la data di uscita del tanto rimandato disco dei Beastie Boys. Ora rimane solo da sperare per un tour.

Artwork (che è stato realizzato da Mike Mills - l'artista, non quello dei R.E.M.) e Tracklist ufficiali:
1. Make Some Noise
2. Nonstop Disco Powerpack
3. OK
4. Too Many Rappers [new reactionaries version] (featuring NAS)
5. Say It
6. The Bill Harper Collection
7. Don’t Play No Game That I Can’t Win (featuring Santigold)
8. Long Burn the Fire
9. Funky Donkey
10. The Larry Routine
11. Tadlock’s Glasses
12. Lee Majors Come Again
13. Multilateral Nuclear Disarmament
14. Here’s a Little Something for Ya
15. Crazy Ass Shit
16. The Lisa Lisa/Full Force Routine

EDIT/ADD: PREVIEW di un'altro brano ('altro' rispetto a quelli che erano emersi più di un anno fa, Lee Majors, Too Many Rappers e gli altri che a quanto pare non finiranno sul disco) Make Some Noise

Il singolo sarà acquistabile dal 12 Aprile, sia digitalmente che su vinile, in occasione del Recor Store Day, questo l'artwork:

venerdì 25 marzo 2011

Coming soon to Dvd : Scenes from the Suburbs

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Vediamo di recuperare un po' di cose che in questo mese di lavoro per Satellite Voices ho lasciato indietro. 

Presentato alla Berlinale un paio di mesi fa e più recentemente ri-proposto al festival SXSW di Austin, a quanto pare il cortometraggio ideato da Win Butler e Spike Jonze sta per essere messo in commercio (era ora). La prima collaborazione tra il regista e il gruppo texano-canadese risale al tardo 2008, quando gli Arcade Fire ri-registrarono Wake Up in versione semi-acustica per il trailer di Where the wild things are. L'anno scorso, poi, Spike ha diretto il video di The Suburbs (che non mi ha mai fatto impazzire, ma ho sempre dato la colpa al fatto che la canzone secondo me è tra le più deboli del disco). E' proprio dalla collaborazione per quel video che è nato questo cortometraggio di 30 minuti, scritto da Jonze con i fratelli Butler, che amplia il discorso della vita nelle periferie che è il nucleo centrale del disco e del precedente video del gruppo. Un gruppo di adolescenti from the suburbs tentano di vivere la loro vita di tutti i giorni in una specie di realtà parallela in cui varie città si fanno guerra tra di loro.
Una decina di giorni fa è stato rilasciato il trailer del corto, che probabilmente uscirà in Dvd verso maggio - giugno. Sia il trailer che l'intero film sono narrati da Win Butler e la canzone che si sente, in caso non lo sapeste, è Month of May. Tra le ispirazioni citate da regista e band troviamo sia i film di Terry Gilliam (già collaboratore degli Arcade Fire per il live and uncut dal Madison Square Garden) che i B-movies, ma alla fine, dice Win, "To me the film is very much about trying to talk about the relationships and the feelings of that age."
Saluti a Lance Bangs (e a voi) dalla band e Spike sul set del video-film.

martedì 22 marzo 2011

Satellite Voices - 1

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Il blog è stato leggermente e momentaneamente abbandonato a sé stesso perché è in arrivo un progetto molto più 'importante'.

Da Dazed & Confused di Aprile 2011:
Il Dazed Group ha ritenuto Roma all'altezza del suo nuovo sito / piattaforma multimediale.
Maggior informazioni arriveranno col lancio del sito, il 24 Marzo: Satellite Voices 

venerdì 18 marzo 2011

When in Antwerpen : Maison Anna Heylen

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She loves punk
She loves Einstein
She loves to play
She loves nicknakkery
She loves crazyness 
Di ritorno dalla città della moda, trovo doveroso dedicare qualche post alle numerose gemme che Anversa propone ai suoi visitatori. La Royal Academy of Fine Arts ha regalato al mondo alcuni dei più innovativi designer degli ultimi anni. Oltre ai famosi 'Antwerp Six' (Ann Demeulemeester, Walter Van Beirendonck, Dirk Bikkembergs, Marina Yee, Dirk Van Saene Dries van Noten), la scuola continua a 'sfornare' incredibili talenti. Molti di questi giovani designers aprono negozi nella città (o, da qualche anno, vengono 'ospitati' da negozi come RA  o lo stesso 'Walter' di Van Beirendonck). La più suggestiva di questi stilisti è sicuramente Anna Heylen. Dopo essersi laureata ed aver lanciato la sua prima collezione nel 1996, nel 98 ha aperto il suo primo negozio nel centro di Anversa. All'interno di un ex-magazzino dei primi del 900, nella centralissima Lombardenstraat, circondata da alcuni dei più bei negozi che abbia mai visto (da fare invidia a New York) si trova la Maison Anna Heylen. Il negozio si trova al piano terra, dove è anche ospitata una piccola esposizione delle bambole fatte a mano dalla stilista, e al piano superiore c'è l'atelier vero e proprio.
Nel negozio si possono trovare i pezzi ready-to-wear e una serie di accessori dalle borse a una collezione di gioielleria, mentre la stilista offre anche capi di couture e abiti da sposa fatti su misura. L'occhio e la manifattura da 'haute couture', però, sono presenti anche solo nei capi presenti in negozio. Ricami minuziosi, dettagli preziosi, pezzi unici di un'eleganza incredibile. Raramente ho visto e sentito con mano un 'artigianato' così meticoloso e artistico, neanche sui capi delle case di alta moda. Un'amore per il dettaglio e la sperimentazione nell'uso di tecnice e materiali innovativi si trova anche nei pezzi più semplici. I prezzi sono abbastanza proibitivi, ma anche solo per curiosità e amore della moda 'artigianale' bisognerebbe farci un salto, se passate da Anversa.
Da notare sono anche le bambole che produce, pezzi unici interamente fatti a mano, in esposizione nel negozio e regolarmente esibiti in alcuni dei più importanti musei del mondo. Ne creò ben 130 nel 1993, in occasione dell'elezione di Anversa a Città Capitale della Cultura d'Europa, e fu questa collaborazione a darle una certa visibilità. Le sue bambole nacquero come risposta concreta alla domanda 'Cos'è la moda per te?'.
Oltre a qualche col cellulare dell'interno del negozio e quelle fatte passandoci davanti di sera non mi pareva il caso di tirare fuori grandangolo e reflex mentre guardavo i vestiti, quindi ecco alcune immagini dal sito, che devono risalire a qualche tempo fa perchè arredamento e illuminazione sono abbastanza diversi ora.
 

venerdì 11 marzo 2011

Vogue Hommes International - James Franco by Terry Richardson

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Terry Richardson ha realizzato la copertina del numero Primavera/Estate dell'edizione francese di Vogue Hommes International. Per una volta - finalmente - James Franco si guadagna una copertina senza abusi selvaggi di photoshop e airbrushing. Il numero uscirà il prossimo 18 marzo, e tra i contenuti spicca una esclusiva intervista a Riccardo Tisci, con servizio fotografico di Mert & Marcus.
Terry aveva, come suo solito, 'suggerito' una prossima collaborazione con James Franco sul suo blog, pubblicando queste foto giusto qualche giorno fa:
Per rimanere in tema Franco, sarà anche sulla copertina di GQ Style (versione UK), fotografato da Inez Van Lamsweerde e Vinoodh Matadin.

giovedì 10 marzo 2011

Miu Miu Fall Winter 2011-12 - Paris

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Miuccia goes 40s
Se Joan Crawford fosse viva, acquisterebbe l’intera collezione autunnale di Miu Miu. Le maxi-spalle esagerate per suggerire l’idea di una vita strettissima e le strutture a triangolo rovesciato che sono il fulcro dell’ultima fatica della sempre impeccabile Miuccia Prada sembrano uscite da uno dei wadrobe che Adrian confezionava per la diva americana. Una collezione che riesce ad essere modernissima riprendendo lo stile classico anni 30/40 delle dive dei film di Hitchcock e Cukor, insieme  qualche tonalità anni 80 ed elementi assolutamente moderni. Elegante, sobria, spigolosa, austera, referenziale al massimo rispetto a una certa estetica della Golden Age di Hollywood, ma al contempo originale e diversa da tutto ciò che si è visto in questo mese di sfilate. Se Prada era stata un po’ un disastro di lustrini e pelliccie colorate, il rigore tipico di Miuccia è stato destinato alla linea generalmente più ‘giovane’. Non è difficile immaginare una Marlene con queste giacche e stole di visone, quei colletti bianchi su una Ingrid Bergman o una Carol Lombard. Anche lo styling  e il trucco sono fedeli a quel periodo, dai capelli rigorosamente ordinati alle labbra rosse alla Alida Valli (o giusto un tocco di colore alla Hepburn), fino agli enormi occhiali da sole.
Se in tanti negli anni hanno ripreso l’immaginario  dell’ Hollywood classica, generalmente il punto di riferimento erano i  vestiti da sera che costumisti come Adrian e Edith Head meticolosamente ‘costruivano’ per le loro dive. Qui Miuccia porta l’altro aspetto, quello stile più pratico ma non meno elegante di attrici come Katherine Hepburn. Unico vezzo le scarpe (forse la cosa che meno mi convince) dal taglio tipicamente anni 40 e ricoperte di glitter, coerenti con lo stile generale della collezione ma che a me non riescono a convincere (anche perché quest’anno, per motivi a me non chiari, non sono state rilasciate foto dei dettagli della collezione, quindi la mia idea è ancora un po’ vaga). Meravigliosa anche la nuova location, il modernista  gli interni modernisti del Palais d'Iéna che complimentano alla perfezione gli abiti. 

(le ultime foto del Palais D'Iéna progettato da Auguste Perret sono di Olivier Zahm)