martedì 30 novembre 2010

Cronenberg vs Jung & Freud: A Dangerous Method

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Sorvolando per ora sui 30 minuti di Tron:Legacy che ho visto stamattina (visivamente incredibili)  e su una preview di 'Hanna' che promette grandi cose, mi sembra necessario spendere due parole sul trailer in anteprima del nuovo film di David Cronenberg. Quando lessi che stava progettando un film su Freud  e Jung iniziai a fremere , e dopo l'annuncio della presenza di Viggo Mortensen + Michael Fassbender + Vincent Cassel nel cast entrò direttamente nella mia lista di Must-See del 2011. Finalmente oggi, inaspettatamente, ho potuto vedere il primo trailer del film. Durante la convention della Bim (che ha presentato un listino pieno di film che non vedo l'ora di vedere, che meriterebbe un post a parte) Valerio De Paolis ci ha comunicato che due giorni fa gli è arrivato il trailer di A Dangerous Method. Ero praticamente l'unica in sala a sapere di cosa stesse parlando e forse l'unica che ha veramente apprezzato. Che dire. Cast maschile impeccabile, Keira già dal trailer sembra abbastanza fuori luogo per la parte ( servirebbero maggiori sensualità e dell'intensità per questo ruolo), intrecci torbidi e tanto tanto sesso (perverso. sensuale. sbagliato. Già dal trailer si preannunciano grandi numeri). Michael Fassbender è in una forma incredibile, e Viggo-Freud anche. Quasi irriconoscibile Cassell, barbuto e bizzarro, il cui personaggio non ho ancora identificato. Probabilmente il film andrà a Cannes, quindi prima di Maggio non se ne parla. Sarà una lunga attesa estenuante. Il trailer putroppo non è ancora online, quindi per ora accontentavi di un paio di foto. Lo posterò non appena lo rilasceranno al pubblico.






Nei prossimi giorni recensioni di qualche film e varie ed eventuli dal festival, come il bel ricordo di Monicelli fatto oggi alle Giornate da Tonino Pinto.

lunedì 29 novembre 2010

CIAO, MARIO

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Il primo panel delle Giornate Professionali Del Cinema è stato dedicato a Dino de Laurentiis, il più grande produttore che il nostro cinema abbia mai visto. E' stato proiettato un bellissimo documentario prodotto da La storia siamo noi,  contenente interviste a vari personaggi che avevano lavorato con lui, Mario Monicelli incluso. (il documentario è online qui , vale la pena di vederlo se siete anche remotamente interessati alla storia del cinema del nostro paese). Era proprio sentendolo parlare di quel cinema italiano che non esiste più da tanto tempo che - come sempre accadeva quando vedevo qualche sua intervista - mi ero messa a pensare 'che uomo, che mente, una delle poche persone che ti fanno essere orgogliosa di essere italiana'. Monicelli era uno dei più grandi cineasti e una delle migliori menti che il nostro paese abbia mai avuto. Era anziano, è vero, ma quando lo intervistavano dava sempre prova di essere più moderno e aperto di tanti miei coetanei. Sono scossa. Non riesco neanche a spiegare cosa lui e i suoi film rappresentavano/rappresentano per me. Purtroppo non sono a casa, altrimenti sarebbe il momento giusto per una maratona di film dal Marchese del Grillo a Un Borghese piccolo piccolo passando per L'armata Brancaleone e la Grande Guerra.

  

C'eri rimasto praticamente solo tu, Mario. Ci mancherai tanto.

domenica 28 novembre 2010

Mark Ronson & The Business Intl. @ Brancaleone and a few other things

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- Racconto fotografico - semiserio del concerto, breve review del concerto dei Pains of being pure at heart, varie ed eventuali 

Esempio lampante di 'concerto che non avrei mai pensato di vedere a Roma'. Dopo anni passati ad ascoltare i suoi dischi, la sua trasmissione radio, a seguire le sue avventure, ho finalmente potuto vedere Mark Ronson. A casa mia. Gratis. Unbelievable. (Grazie Beck's).

Mark Ronson live @ Brancaleone, Roma

Mark Ronson and the Business Intl. @ Brancaleone, Rome


Partiamo da Mark. Che dire. DJ, produttore, polistrumentista, songwriter,  'designer'..... Bello e sexy come nessun'altro, simpatico e deliziosamente goffo.... Lo seguo dai tempi di Here Comes the Fuzz (disco fichissimo, ignorato da più, rimediate). Gli si perdonano anche quegli indecorosi capelli alla Judy Dench (come dice lui)
Mark Ronson @ Brancaleone, Roma

Mark Ronson @ Brancaleone

Rose Elinor Dougall and Mark Ronson @ Brancaleone, Roma

Rose Elinor Dougall, Mark Ronson and Stuart Zender @ Brancaleone, Roma

Rose Elinor Dougall.  Avevo rimosso l'esistenza delle Pipettes. Ricordo un affollato concerto al Circolo degli Artisti, ma avevo rimosso la sua faccia. Forse la sua voce avrebbe dovuto ricordarmi qualcosa.... E' lei che canta il mio pezzo preferito dell'ulitmo (incerto) album, che fortunatamente hanno fatto (Hey Boy).
Andrew Wyatt & Mark Ronson @ Brancaleone

Andrew Wyatt. A un certo punto il gruppo si è lanciato in una bizzarra cover electro di Animal. Non capivo perchè. Poi è emerso Mr Wyatt. Allora. Partiamo dal fatto che io ho sempre pensato che 'Miike Snow' fosse una persona sola e non un gruppo, e che trovavo che  quella di fare una breve cover della canzone dell'estate fosse una gag divertente non che arrivasse colui che l'ha scritta e la canta, e sopratutto che fosse un buffo e fascinoso newyorkese barbuto. Hanno quindi attaccato con una cover reggae del pezzo sopracitato, bellissima. Andrew ha poi proseguito cantando Somebody to love me (canzone più meravigliosamente gay dell'anno, scritta da lui) e ritornando sul palco a fasi alterne.
Altra presenza fissa in quasi tutti i pezzi è stato Alex Greenwald. 

Alex Greenwald - Mark Ronson and the Business Intl. @ Brancaleone

I Phantom Planet erano un gruppo imbarazzante e lui sembra il fratello maggiore dei Jonas Brothers, però nel tutto ci sta bene. Quando non era occupato a fare crowd surfing o a sparasi delle pose davanti il mio obiettivo (mentre io lo spostavo materialmente per fare foto a Mark) ha fatto il suo lavoro più che dignitosamente. 

Mark Ronson Djing at Brancaleone, Roma

Special Guest Star Dj Mark Ronson .... E! a metà concerto (nb. dopo che per ben due volte ho perso suoi dj set a New York City) è apparso un dj booth sul palco e Mawk ha iniziato a mettere dischi... iniziano con Pon di Floor. La locura era in me. Dopo un po' è arrivata MNDR e il tutto si è trasformato in un (trascurabile) momento electro(clash):

Mark Ronson & Mndr  @ Brancaleone , Roma

Dopodichè il concerto è continuato tra hit e pezzi meno noti. Bang Bang Bang (che a me neanche piace tanto) ha smosso un po' il dormiente pubblico, grazie anche alla presenza di Kurt Hunte del collettivo rap di Philadelphia Plastic Little, che ha sostituito più o meno tutti i 'guest' di mark specialmente nelle parti rep.

Mndr & Kurt Hunte - Mark Ronson and the Business Intl. @ Brancaleone Roma


Certo speravo nella presenza di Spank Rock, ma va bene lo stesso. E' stata una serata divertente e un concerto veramente pieno di energia. Molto meglio di quanto mi aspettassi. Bravi musicisti che si divertono a suonare sono sempre garanzia di qualità. Certo avrei preferito forse più pezzi vecchi e meno pezzi lagnosi dell'ultimo disco, ma non posso lamentarmi. Quando Wyatt sbagliava le sue parti e Mark rideva (e lo derideva)
Mark Ronson and the Business Intl. @ Brancalone, Roma

e quando alla fine nessuno di loro si ricordava le parole di Valerie e ognuno la cantava su una tonalità diversa, sembrava di stare a una festa più che a un concerto. Positiva l'intimità che porta la struttura del Brancaleone, negativo il pubblico. Poco coinvolti, anche quelli che sembravano essere fan ma poi non consocevano le canzoni (...?), nonostante tutta la buona volontà ed energia di chi stava sul palco. Menzione speciale per i vincitori del contest....  Personaggi che hanno ridefinito il concetto di 'fuori luogo'. Pre e post concerto si aggiravano confusi dicendo cose come 'Ma dove ci hanno portato, questo posto fa schifo' e '.... ma... ma... qui la gente fuma', e che durante il live guardavano attoniti il palco come se stessero assistendo ad un rituale di accoppiamento alieno.  Illuminatemi: c'è una categoria di persone che partecipa a concorsi indipendentemente dal premio in palio? Bisognerebbe farci un film. O una fiction.
Torniamo al concerto. Avrei preferito più pezzi da Here comes the fuzz e meno pezzi da Record Collection, però devo dire che non posso lamentarmi. La versione riarrangiata della cover di Stop Me è addirittura riuscita a piacermi (possibile che sia anche perchè la voce di Daniel Merrieweather che la canta sul disco mi irrita profondamente).
Mark Ronson and the Business Intl. @ Brancaleone, Roma
Mark Ronson @ Brancaleone, Roma
Ultima nota. Mark può vantarsi di avere tra le sue file (ormai da anni) un signor musicista della stazza di Stuart Zender, un bassista che suonava in un gruppetto di nome Jamiroquai (che a me non piacciono ma per i quali il basso era fondamentale).
Eccolo qui che abbraccia Kurt e Rose:

Mark Ronson and the Business Intl. - Roma


  • Sempre questa settimana:
The Pains of Being Pure at Heart @ Circolo degli Artisti (24 novembre)
The pains of being pure at heart @ circolo degli artisti, roma
Li aspettavo da tanto, il loro è stato uno dei dischi che ho consumato di più negli ulitmi due anni (I love easy listening indie-pop shoegaze-influenced records),  e dal vivo suona esattamente nello stesso modo.... forse un po' troppo. Mi sono piaciuti, ma si potrebbe fare di meglio. Loro, in ogni caso - specialmente Kurt - sono persone adorabili e vorrei rivederli dal vivo, sopratutto perchè non ho visto il concerto in condizioni ottimali. (altre foto del concerto qui)


  • Varie ed eventuali. 
Il blog va in vacanza qualche giorno, a meno che non troverò del tempo  per aggiornarlo dalla ridente Sorrento, dove mi attendono 4 giorni di Giornate Professionali del Cinema, tra convention non interessanti e incontri con le infamous Cagne Maledette (cit) del cinema italiano.  Almeno mi vedrò i primi 25 minuti di Tron : Legacy in anteprima (alle negativissime 9.35 del mattino, quindi lo vedrò SE mi riuscirò a svegliare in tempo). Già che ci sono: si trova già la colonna sonora in giro, nonostante abbiano spostato l'uscita.  Fantastica, non ascolto altro da giorni. Rimarrete un po' delusi se aspettate solo elettronica, ma è veramente una bomba.

Ci risentiamo dopo M.I.A. / A place to bury strangers / afterparty di M.I.A. (@ GOA) / afterparty A place to bury strangers (@ AKAB) /  Dj-set dei Klaxons (@ Brancaleone) .... TUTTO NELLA STESSA SERA. Ma si può?

venerdì 26 novembre 2010

PAUL ZONE : Roaring Underground Of New York (1972/1977) @ Mondo Bizzarro Gallery

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Verrà inaugurata il 4 Dicembre la prima mostra personale italiana di uno dei più importanti fotografi dell'underground americano: Paul Zone. Neanche diciottenne, Zone frequentava quel mondo in fermento che era la Manhattan di fine anni 70 e faceva foto a chiunque incontrasse. Dai Ramones a Debbie Harry passando per David Bowie in pieno periodo Ziggy Stardust e Divine, tutti quelli che passarono per New York in quegli anni furono immortalati dal suo obiettivo.
Foto estremamente amatoriali, che forse proprio per questo raccontano quel mondo in un modo che ad altri non è mai riuscito. Backstage, concerti, eventi e performances di vario tipo, nulla sfuggiva a questo giovane capitato lì in mezzo un po' per caso. Frequentando locali come Max's Kansas City Zone iniziò a frequentare il giro di Andy Warhol, e le sue foto finirono su riviste come Interview e Circus Magazine.  
Il vernissage avrà luogo sabato 4 dicembre alle ore 18.30 alla Mondo Bizzarro Gallery in via Reggio Emilia 32 a Roma. 




Ps. dopo il vernissage la festa sarà trasferita al Circolo Arci Fanfulla 101, dove verrà proiettato il film Blank Generation seguito da una selezione musicale punk/new wave a cura di Luzy Elle, il tutto alla presenza di Mr. Paul Zone himself. Flyer della serata Qui

giovedì 25 novembre 2010

R.I.P. Peter 'Sleazy' Christopherson 1955 - 2010

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Peter Christopherson, affectionately known as Sleazy, died peacefully in his sleep on the 24th of November at his home in Bangkok, Thailand.

Takashi Murakami solo exhibition at the Gagosian Gallery in Rome

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Ancora amareggiata per non aver avuto modo di vedere le installazioni alla reggia di Versailles, non mi ero accorta del fatto che Roma è da poco stata inaugurata una mostra di Takashi Murakami.

L’associazione del rosso e del blu con una creatura che per lungo tempo è stata consideratasimbolo del destino di ognuno è il tentativo di riaffermare la mia devozione per l’arte: il processo creativo di questi dipinti è stato come un’offerta votiva.
 Takashi Murakami
La Gagosian Gallery di Roma presenta due inediti per questa prima mostra personale dell'artista giapponese nella nostra città. Due imponenti opere - Dragon in Clouds – Red Mutation e Dragon in Clouds – Indigo Blue - di diciotto metri ciascuna, che si distanziano dal precedente lavoro dell'artista che dalla sua usuale tavolozza multicolore pop passa qui a un monocromatismo rigoroso. Benchè di primo impatto le opere possano sembrare più tradizionali degli usuali lavori di Murakami, le fonti d'ispirazione per queste opere rimangono eterogenee, partendo dai simboli religiosi del Giappone fino ad arrivare al videogioco Blue Dragon. Maggiore punto di riferimento è però l'artista giapponese del Settecento Soga Shōhaku, nella cui opera spesso ritornano i dragoni e nuvole presenti in questi due quadri, conosciuti come Unryūzu.

L'installazione è quantomeno suggestiva:



La mostra ha aperto il 15 novembre e sarà visitabile fino al 15 gennaio 2011 alla Gagosian Gallery di Roma.

domenica 21 novembre 2010

Anton Corbijn in Conversation - Waits/Corbijn Book.

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Una cosa di quelle che proprio non si possono perdere..... se vi trovate a Londra la prima settimana di Dicembre. Lo avessi scoperto prima (e se non ci fosse stato il concerto di M.I.A. quella stessa sera qui a Roma) sarei partita.
Un'incontro con Anton Corbijn alla National Portrait Gallery di Londra.
L'evento sarà parte del progetto 'Late Shift' , una serie di aperture 'notturne' del museo, in cui verranno organizzati incontri, conferenze, aperitivi e workshops di vario genere.
Quel tipo di cosa che da noi alcuni musei stanno cominciando ad organizzare, ma ancora non gli riesce proprio bene.
Durante la 'conversazione' che verrà mediata dallo scrittore Paul Morley , Corbijn parlerà del suo approccio alla fotografia e al ritratto modern, del suo lavoro come regista e videomaker, e presenterà anche il libro di recente uscita (o meglio, non sono sicura sia uscito, la data di pubblicazione era stata fissata per ottobre ma ancora non si trova) Waits/Corbijn – Photographs 1977-2010, un'antologia di circa 200 fotografie  scattate in 30 anni di collaborazione tra i due artisti, con tanto di 46 pagine di 'testo' scritte da Tom Waits stesso.


Random find of the day: 1982 radio interview with Ad-Rock and Dave Insurgent.

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Qualche folle fan dei Beastie Boys è riuscito a scovare questa breve intervista radiofonica che risale al 1982. Adam Horovitz e Dave Rubenstein furono ospiti del programma 'Life After Death' della radio WNYU per promuovere  un concerto gratuito a cui avrebbero partecipato  i loro gruppi - rispettivamente the Young and the Useless e Reagan Youth -al Mudd Club di New York il 2 Agosto 1982. 
Il file è scaricabile Qui o Qui


(Via MicToMic)

venerdì 19 novembre 2010

The Suburbs. A video by Spike Jonze.

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New Arcade Fire video. Enjoy



Secondo me è uno dei pezzi peggiori del disco. Capisco che sia orecchiabile, ma potevano sceglierne un'altro come singolo. Il video è bello, è molto Jonze, ma manca di quell'originalità di cui Spike è capace.

Tamara de Lempicka : "Queen of Modern" in Rome

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Dopo la plurivisitata mostra di Van Gogh (che tra l'altro devo ancora andare a vedere...), il Complesso del Vittoriano delizierà la nostra città con una nuova esposizione, forse di minor richiamo per le masse, ma che mi rende estremamente felice: signore e signori, dal 6 febbraio 2011 arriva a roma Tamara de Lampicka
Curata da Gioia Mori, che si era già occupata della grande restropettiva del 2006 a Palazzo Reale  di Milano, la mostra sarà visitabile fino al 3 Luglio 2011. 
Forse la prima artista a dare un'immagine di donne nuove, moderne ed emancipate nei suoi quadri, era lei stessa un simbolo di eleganza e trasgressività. Sarà bello vedere qualcosa di diverso nei nostri musei. 


mercoledì 17 novembre 2010

Daft Punk on the cover of Dazed and Confused Dec 2010

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Anteprima mondiale (con tanto di editorial in 3D) per Dazed & Confused. In un numero che promette di occuparsi di 'radical visions for the future', i Daft Punk parlano della tanto attesa e vociferata colonna sonora per TRON : Legacy, in uscita lunedì prossimo 22 Novembre.


Cover shot e editorial sono stati fotografati da Sharif Hamza e lo styling è stato curato da Robbie Spencer.

ADD: full editorial via thefashionisto:








Aspettando di ascoltare l'intero album, ecco un'anteprma del primo estratto 'Outlands'


e di 'Derazzed'

lunedì 15 novembre 2010

L'Amour Fou : Yves Saint Laurent et Pierre Bergé

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Una recensione tardiva, a dieci giorni dalla proiezione del film


I posti per la prima erano esauriti e solo un repentino acquisto dei biglietti per la seconda proiezione al Metropolitan mi ha permesso di vedere questo documentario. Nonostante il film abbia già un distributore italiano (BiM), è meglio non fidarsi. Prodotti del genere raramente vedono la luce del giorno nel nostro bel paese.
Pierre Bergè e Yves Saint Laurent: due nomi che da soli riescono ad evocare dei pezzi di storia del secolo appena trascorso. Due caratteri molto difficili e diversi tra loro, un'unione che tra alti e bassi è durata fino alla morte. Il film ci racconta l'uomo Yves Saint Laurent più che lo stilista. Un mix abbastanza tradizionale di interviste e filmati rari ed inediti compone questo documentario che non brilla certo per originalità 'tecnica', ma che ha dei punti forti che lo fanno emergere dal milieu di film o film tv biografici che vengono regolarmente prodotti.
La pellicola inizia con l'ultima conferenza stampa di Yves Saint Laurent (quella nella quale annunciò il suo ritiro dal mondo della moda) direttamente seguita dal saluto finale di Bergè al funerale dello stilista. La maniera candida e pulita in cui il regista ci lascia entrare nel mondo di questa coppia è potente, commuovente senza scadere in melensi patetismi. Da qui in poi si susseguiranno delle panoramiche delle varie case della coppia (assolutamente incredibile quella in Normandia, in cui ogni stanza era stata nominata in ricordo di vari personaggi dei libri di Proust), profonde 'confessioni' di Bergè e di alcune delle persone che erano vicine a Yves, da Betty Catroux a Loulou de la Falaise, e filmati d'archivio assolutamente inediti. Momenti di tristezza e malinconia si alternano a passi divertenti (non mi era mai capitato di vedere Yves ballare ad un live dei Village People). Alcuni filmati sono assolutamente bizzarri: e chi si aspettava di vedere Saint Laurent e Andy Warhol che conversano amabilmente mentre Mick Jagger li allieta al pianoforte? O anche l'esilarante intervista-questionario di Proust a cui un visibilmente alticcio Yves risponde in maniera buffa. Non penso di averlo mai visto ridere prima di questo film.
Il nucleo centrale del documetario, che (tra le altre cose) segue passo passo lo sfaldamento e la messa all'asta della collezione d'arte della coppia, è l'idea vincente. Così come Bergè ha perso l'amore della sua vita, così si disfa pezzo per pezzo di ciò che con cura e passione avevano collezionato insieme. Le due perdite vanno di pari passo, e danno sostanza al film che oltre ad essere molto itneressante riguardo la figura di Saint Laurent (e di Bergè, che è sempre stato un personaggio molto misterioso), assume anche un aspetto intimo, umano, sentimentale e commuovente. Dopo aver osservato in una lunga panoramica gli inestimabili valori presenti nella loro collezione ( da Goya a Brancusi passando per Picasso e Mondrian), vediamo gli 'avvoltoi' delle case d'aste che vengono a controllare le opere, che poi verranno imballate e portate a Londra, New York e Parigi per essere messe all'asta fino all'ultimo milione di euro. C'è una decadente angoscia che accompagna questo processo di disfacimento della collezione messa in piedi insieme, in 40 anni di vita. Bergè ricorda dove e come alcuni pezzi furono acquistati, e il rapporto intimo che Yves aveva con alcune di quelle opere. Anche i momenti bui verranno ricordati. L'onnipresente depressione, la tristezza, le separazioni, gli abusi di droghe... Quello che emerge è il rapporto tra i due uomini, profondamente, follemente innamorati ed interdipendenti l'uno dall'altro (come dice Bergè 'Tutto tra di noi era stabilito, ognuno aveva il proprio ruolo e la propria mansione, in ogni aspetto della nostra vita'), e l'abisso lasciato dalla morte di questo compagno di vita nell'esistenza di Bergè. Vuoto profondo riecheggiato alla fine dalle immagini della casa vuota, che fino a pochi minuti prima avevamo visto piena delle opere della collezione Bergè-Saint Laurent, che vale la pena di ricordare   in queste immagini tratte dal sito del New York Times:

'Ai tempi della collezione 'Mondrian', non ci saremmo neanche lontanamente immaginati di aver potuto possedere, un giorno, un suo quadro'







Tom Ford update n.3

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Vogue Us, e non Vogue Paris come era stato vociferato, è stata la prima ad avere un'esclusiva sulla collezione di 'ritorno' di Tom Ford. Fotografate da Steven Meisel, ecco Amber Valletta, Joan Smalls, Anja Rubik, Karen Elson, Stella Tennant, Carolyn Murphy ed Edita Vilkeviciute in Tom Ford.


domenica 14 novembre 2010

Voulez vous un rendez vous: Amanda Lear interviewed by Riccardo Tisci

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Riccardo Tisci: What do you feel Dalí taught you?


Amanda Lear: He taught me how to be an entertainer. Hanging out with him was a bit like being around Elvis because he behaved like a rock star, surrounded by all sorts of hangers-on. Whenever there was a camera crew around, immediately he changed the way he spoke and moved. So from him I learned how to manipulate the media when you want people to talk about you.


In pieno stile Interview, V magazine pubblica online un'interesssante  chiacchierata-intervista tra Amanda Lear e Riccardo Tisci, corredata da un set di foto di Willy Vanderperre in cui Amanda indossa abiti Givenchy.

La trovate Qui.

Peaches Dj Set @ Goa, Roma

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Peaches @ Goa Club, Roma
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Mancava da Roma dal settembre 2009. Questa volta è venuta in veste di DJ, ma non ha potuto fare a meno di cantare almeno un pezzo ('Talk to me'). Peaches non delude mai. Pazzia ed energia miste a una sfrontatezza eccessiva e sexy. Tutto quello che ti aspetti ti dà, ed anche di più. Dj-set impeccabile, arrampicate selvagge, coriandoli e sorrisoni. Grazie, Merrill.


Qualche foto della serata, scattate da me in mezzo al dancefloor affollato e sudaticcio.

Peaches Dj Set @ Goa Club, Roma
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Peaches @ Goa Club, Roma
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 Confetti!



Peaches Djing @ Goa Club, Roma
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Peaches DJ Set @ Goa Club, Roma
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@No Future party