lunedì 30 agosto 2010

Arcade Fire - We Used To Wait

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Gli Arcade Fire hanno lanciato oggi il video per il singolo We Used to Wait. Il video è stato creato da Chris Milk (che fino ad ora aveva diretto solo video abbastanza irrilevanti), ed è interattivo. All'inizio vi viene chiesto di scrivere l'indirizzo della strada in cui siete cresciuti. Seguirannno una serie di finestre di varie dimensioni ognuna contenente vari tipi di immagini (video, comptuergrafica, animazioni varie) ad alcune delle quali vi verrà chiesto di interagire. E' una delle cose più originali che abbia visto da molto tempo a questa parte, e la canzone è bellissima. Anche se non sapete chi sono gli Arcade Fire o non vi nteressano, vale una pena dare un'occhiata.
(Il video è ottimizzato per Google Chrome, ma funziona anche su Safari)

Il tutto è QUI.

(Nell'attesa di poter vedere gli Arcade Fire in un posto che non sia l'arena parco nord).

domenica 29 agosto 2010

Beastie Boys known to let the beat.... mmm DROP!

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Il link di più di un'anno fa che proprio mi era sfuggito.

Dei pazzi hanno pensato di raccogliere ogni singola canzone campionata dai Beastie Boys in quasi 30 anni di carriera e farne una lista dettagliata. Le canzoni sono ordinatamente divise per album e per pezzo in cui sono usate. Ci sono brani di ogni genere, da When The Levee Breaks dei Led Zeppellin (Rhymin & Stealing) all' Infernal Dance of King Kastchei di Igor Stravinsky (Electrify) passando per Sammy Davis Jr.Bad Brains.
Non contenti di questo certosino lavoro di catalogazione, i pazzi di cui sopra hanno ben pensato di raccogliere mp3 di ogni brano e di farne delle compilation (esattamente 6, ognuna per ogni per album di studio del gruppo), e di metterle scaricabili dal sito. Tutto ciò è meraviglioso. In particolare apprezzo quella di Paul's Boutique, ovviamente infinita, grazie al sublime lavoro che i Dust Brothers fecero con i samples per le basi di quel disco.
La quantità di generi coperta da queste compilation è inarrivabile, ho anche scoperto gruppi e musicisti che non avevo neanche mai sentito nominare in vita mia. E' divertente tentare di ritrovare pezzi / suoni delle canzoni in quelle dei Beasties..... e mentre aspettiamo l'uscita del disco più rimandato della storia  (secondo solo a Chinese Democracy a questo punto), c'è tanta musica da ascoltare. Non capisco come mi sia sfuggita una meraviglia del genere per tutto questo tempo.

sabato 28 agosto 2010

A barricade that keeps us away, it kinda does.

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L'orribile artwork del signolo,
pari in bruttezza a quello del disco
E' uscito il nuovo video degli Interpol. Dopo il paraculo e pretenzioso video di Lights (che si passi il fetish, passi il fatto che è anche ben girato, e che alla fine tira più... ma se l'artista visuale che l'ha diretto voleva proprio farsi pubblicità con gli Interpol, poteva anche trovare qualcosa che ritmicamente avesse qualche nesso con la canzone. Non funziona proprio), per lanciare il singolone orecchiabile (ma neanche troppo) si affidano a una roba più sobria. Almeno questo giro c'è una qualche corrispondenza immagini/musica in termini di ritmo... (unico pregio del video). Oltre ad aver perso il componente più interessante, o forse proprio per sopperire alla mancanza di Carlos, hanno assunto una fastidiosa immagine da  gruppo di amici che se vogliono bene  e ridono tanto.
Ora, per chi li ha sempre ascoltati distrattamente o non li consoce affatto può anche andare bene, per chi come me li segue dal 2002 è una cosa vagamente imbarazzante. Che poi alla fine, ridete quanto vi pare, dite un sacco di cazzate nelle interviste, che quel che conta è la musica. Eh, peccato che il disco non sia questa meraviglia. Contiene alcune delle canzoni più brutte che abbiano mai registrato e in generale è discontinuo e non porta da nessuna parte, anche le canzoni più riuscite sono sempre e comunque rovinate da qualcosa che non va (The Undoing è un pezzone, perchè rovinarlo con quello spanglish da Shakira?).  E poi ecco, mi stanno sulle balle. Tutti e tre. Ci sarà anche David Pajo che è un signor musicista, ma la voglia di andarli a vedere (per un'ultima volta)  mi passa sempre di più (anche se alla fine lo farò). Auguro loro ogni disgrazia, ad aggiungersi a quelle che negli ulitmi 3 mesi li hanno perseguitati (bad karma?), tra tetti dei locali in cui dovevano suonare che crollano e concerti cancellati per varie ed eventuali...
Per dover di cronaca, comunque, ecco il video:


Gli effettini demodè (nel senso che oramai sono stra abusati e da molti anni oramai) sono orribili. Gli occhiali di Sam metterebbero un qualsiasi hipster da lookbook a tacere, Paul Banks è sempre meno convinto, Daniel Kessler sarà finalmente felice di avere un rettangolino messo a fuoco su sfondo sfocato tutto per lui. Per una band che è sempre stata molto attenta alla propria immagine, hanno sempre avuto video disastrosi. Si salvano giusto Slow Hands e Obstacle 1 con la Floria Sigismondi tarantolata. L'unica nota positiva di questo ultimo è che quantomeno non è eccessivamente sgradevole da guardare. In ogni caso concept zero, cheapness negli effetti e vedere loro 3 non è poi una così bella cosa. Infinite risate sulle parti in cui Banks canta davanti una tizia in mutande. Non è artistico, fa solo ride.

martedì 24 agosto 2010

How Much Sin Can You Live With? (Scorsese + HBO + Steve Buscemi)

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Il 19 settembre la HBO lancerà una nuova serie, Boardwalk Empire.  Il solo fatto che Martin Scorsese ha diretto il Pilot (e coprodotto l'intera serie) dovrebbe provocare un un istantaneo desiderio di seguirla. In caso non bastasse, vediamo di cosa tratta. L'ideatore della serie è Terence Winter, già sceneggiatore dei Soprano (la cui crew è stata in gran parte ri-utilizzata per questo progetto). I registi delle altre puntante sono tutti veterani pluripremiati della tv USA, gente che ha diretto episodi di Sopranos, The Pacific, Six Feet Under e moltre altre serie, tra cui il mai troppo compianto Carnivale.
Siamo negli anni 20, ad Atlantic City. Ad essere esatti, la serie inizia intorno alla mezzanotte del 16 gennaio 1920, data di entrata  in vigore del Proibizionismo.
Steve Buscemi è Enoch "Nucky" Thompson, personaggio realmente esistito, politico repubblicano del tempo che gestiva la vita politica (e non solo) della città. Il suo impero controllava il contrabbando di alcol, le scommesse clandestine e ogni giro di prostituzione della città.  Nucky gestiva ogni bene di contrabbando dalla east coast fino al mid-west. Tra i suoi 'clienti' si annoverano personaggi come Lucky Luciano, Al Capone ed Arnold Rothstein (tutti presenti nella serie, storicamente attendibile ispirata dal libro Boardwalk Empire: The Birth, High Times, and Corruption of Atlantic City)
Steve Buscemi ha detto che neanche nei suoi sogni più selvaggi avrebbe mai immaginato di essere il protagonista di una serie di questo livello. Dopo anni da caratterista, non vedo l'ora di vederlo in questa nuova veste. Boardwalk Empire è anche stimata come una delle più sontuose e dettagliate produzioni della storia della televsione, nonchè come una delle più costose (il solo pilot è costato 18 milioni di dollari, il budget complessivo delle 12 puntate è stimato intorno a una cifra maggiore di 65 milioni).
Finalmente la HBO, dopo alcuni teaser che lasciavano più a intendere che altro, ha  rilasciato un trailer vero e proprio per la serie:


Mafia, giri di contrabbando e prostituzione, politici corrotti, i roaring twenties, l'opulenza delle scenografie e una crew che promette miracoli televisivi: che altro potrei chiedere da una serie tv?

Un meraviglioso suprlus per me saranno i costumi. Non esiste nulla al mondo di più bello dell'estetica e del costume anni 20. Ellen Von Unwerth ha recentemente fotografato il cast femminile (che include Gretchen Mol, già Betty Page nel piacevole biopic a lei dedicato, Paz de la Huerta e Kelly Macdonald, col suo perfetto visino così retrò) per Vanity Fair:

babes in mobland

sabato 21 agosto 2010

(Potentially) Interesting link of the day

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What Would Henry Rollins Do?
Affetto da parlantina inarrestabile e grafomania persistente , Henry Rollins ha trovato un'ennesima finestra per dire-quello-che-si-sente-di-dire. Da oggi è il nuovo columnist dell'LA Weekly, avrà una sorta di rubrica a tema musicale nel blog del settimanale losangeleno. Come primo post in realtà non dice nulla di interessante, racconta  delle sue esperienze radiofoniche, prima nella (semi)defunta Indie 103.1  ed ora su  KCRW, e qua e là appaiono i tipici aneddoti alla Henry Rollins che tanto mi piace sentire/leggere. E' sempre bello (seppur non vitale) sentirgli raccontare di come il punkrock gli cambiò la vita da ragazzino...  Sostanzialmente è una sorta di mega-marchettone del suo programma radiofonico, però il post viene salvato in extremis dalla totale inutilità, perchè è riportata la playlist della puntata della settimana, un'edizione 'estiva' di solo Punk Rock:

The Playlist (8/21/10):

01. The Ruts - Society / The Punk Singles Collection
02. Viletones - Screamin' Fist / A Taste Of Honey
03. Negative Trend - How Ya Feelin' / Negative Trend EP
04. Maniacs - I Ain't Gonna Be History / Vortex Live
05. 999 - Feelin' Alright With The Crew / Separates 

06. The Weirdos - Life Of Crime / Weird World: Volume 1 
07. Minor Threat - Seeing Red / Complete Discography 

08. Sex Pistols - I Wanna Be Me / Spunk 

09. The Damned - Sick Of Being Sick / Single 

10. Buzzcocks - Breakdown / Spiral Scratch
11. Wire - Mr. Suit / Pink Flag

12 Deadbeats - Kill Hippies / Single
13. The Clash - Hate And War / The Clash
14. The Circle Jerks - Beverly Hills / Group Sex

15. Eater - Outside View / Eater - Album, Singles + 

16. Small Lives - Neo / Vortex Live

17. The Germs - Manimal / Germs Complete
18. The Stains - Sick And Crazy / Chunks

19. X Ray Spex - Identity / Germ Free Adolescents +
20. UK Subs - C.I.D. (single version) / Singles CD

21. The Ramones - Blitzkrieg Bop / 05-12-76 Cambridge MA LP

22. Johnny Thunders - Chinese Rocks / L.A.M.F. 
23. Adverts - We Who Wait / Singles Collection 
24. Bad Brains - The Regulator / Black Dots
25. Dead Kennedys - California Über Alles / single
26. Generation X - Your Generation / Generation X
27. The Killjoys Naive - Raw Records / Singles +
28. Sham 69 - I Don't Wanna / Singles CD
29. The Vibrators - Judy Says (Knock You In The Head) / Best Of
30. Angelic Upstarts - Teenage Warning / Teenage Warning
31. Stiff Little Fingers - Suspect Device / single
32. Art Attacks - Frankenstein's Heartbeat / Vortex Live
33. The Panik - Modern Politics / Short Sharp Shock
34. Alternative TV - Action Time Vision / The Image Has Cracked +
35. The Buttocks - Kreatur / Law And Order
36. Machines - You Better Hear / EP
37. The Dregs - Dregs Of Humanity / EP
38. The Lurkers - Ain't Got A Clue / Fulham Fallout
39. The Teen Idles - Get Up And Go / 20 Years Of Dischord
40. Leyton Buzzards - 19 And Mad / single

La stragrande maggioranza dei pezzi viene da dischi storici e fondamentali per  il genere, altri invece non li conoscevo. Molti di questi gruppi li ho anche visti dal vivo, seppur in versione anzianotti (diciamo che Buzzcocks e gente tipo i 999  ancora sono in grado di fare un bel concerto, altri - ehm, vibrators e sham 69 - proprio no).
Proverò a raccogliere tutti i pezzi, tra quelli che già ho e quelli che devo ancora procurarmi, e sentire se veramente funziona come summer playlist.

giovedì 19 agosto 2010

Art from your mouse.

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Bizzarro link del giorno:

Si scarica, si clicca su 'record' e fa tutto da solo.

Perchè non ci sono mai abbastanza applicazioni inutili all'interno dei nostri computer.

La mia prima 'opera':

giovedì 12 agosto 2010

A dream within a dream: when Chris Nolan & Johnny Marr collide.

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Marr + Zimmer = Love
Nel 2008 è successo che Christopher Nolan ha girato The Dark Knight. Il film ha fatto talmente tanti soldi che la Warner Bros ha detto 'Bravo Nolan, ci hai fatto guadagnare uno sproposito, ora come contentino ti finanziamo quel film senza senso che sono 10 anni che tenti di farti produrre!'. Il regista sostiene che nel 2001 presentò una bozza di sceneggiatura alla WB e poi lasciò perdere perchè ''non si sentiva pronto'',  in realtà è molto più probabile che loro nn avessero alcuna intenzione di produrre un film così poco vendibile.... Da queste premesse nasce Inception, perchè le cose in 10 anni sono cambiate, Chris Nolan con i due Batman è diventato sinonimo di grandi incassi, la produzione si è assicurata dei grandi nomi che richiamano pubblico e il film ha finalmente visto la luce.  In Italia non è ancora uscito, e ho appena letto che uscirà il 24 settembre (e neanche il 3 come avrebbe dovuto)... Fortunatamente ero in un paese civile in cui il film è nelle sale ed ovviamente lo sono andata a vedere (ahimè non in Imax, non perdonerò mai al sony center di berlino di aver preferito Toy Story 3 a Inception...). Del film andrebbero dette mille mila cose. E' uno di quelli che appena finiscono dici 'devo rivederlo subito'. Si potrebbe parlarne per ore. La tentazione di straparlare, specialmente riguardo alcune scene, è veramente forte, ma per rispetto di chi non lo ha ancora visto, non lo farò. Perchè come diceva Matteo Bordone, la prima regola di Inception è che non si parla di Inception.
Quindi insomma, del film non posso parlare. Non credo però di fare torto a nessuno spendendo due parole sulla colonna sonora. Nolan è giunto alla terza collaborazione con Hans Zimmer, che dopo le epiche soundtrack dei due Batman in questo film ha superato se stesso. La maniera in cui la colonna sonora 'lavora' con le immagni è sublime. Mentre stava scrivendo lo score,  Zimmer continuava a pensare a come ci sarebbero state bene delle chitarrine alla Johnny Marr sparse qua e là. Ha lasciato perdere questa idea fino alla fine, quando è andato da Nolan e gli ha detto che lui proprio ce lo vedeva bene Marr in mezzo alle sue epiche e angoscianti composizioni. Chris ha detto 'massì dai' e anche Johnny ha accettato. Il risultato è meraviglioso quanto se non più del film stesso. Questa qui è 'Time'



Se mi avessero detto che le ridondanti orchestrazioni-misto-a-suoni-elettronici di Zimmer si sarebbero sposate a meraviglia con i delicati riff di Johnny Marr, non ci avrei creduto. Invece funziona alla perfezione. Questo brano in particolare, nella sua bellezza, riesce anche a dare una vaga idea di alcune delle sfumature del film. Di più non posso dire, ma ecco, questo è uno dei pezzi di musica più belli che abbia sentito negli ultimi tempi.

martedì 3 agosto 2010

Strike A Pose (in the Gulf)

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Una delle cose di cui amo di piu lamentarmi è Vogue Italia. Mese dopo mese lo compro (il giorno in cui esce) e sfoglio le pagine borbottando tra me e me, tra un editorial annoiato e un articolo su qualche nobile sconsociuto. Il mio maggior problema con V.I. è che a differenza delle altre riviste del mondo (eccetto Purple Mag, forse), che bene o male tentano di mantenere alto l'interesse  spaziando tra fotografi e stylists, ogni mese l'ennesima autocelebrazione di Steven Meisel in copertina / come servizio principale è cosa certa, e questo  il più delle volte comporta dei disastri paurosi. Che egli decida di fare qualcosa di classico (troppo classico, però, tanto da risultare inutile e obsoleto)  o veramente troppo fico e moderno, raramente ne risulta qualcosa di interessante.  I momenti di maggiore ilarità si raggiungono quando Meisel e la Sozzani decidono di essere trasgressivi e giovani, e ne risultano disastri come MeiselPic :

un intero editorial (lunghissimo peraltro) ispirato a twitter, con foto ("volutamente") orribili e tanto di layout a-la-twitpic.
Ora questa pochezza estetica (se compro una rivista di moda è all'80 per cento per la fotografia, e in alcuni casi - che raramente includono vogue italia - per i contenuti) mi ha sempre perplessa. So per certo che nel mondo della moda queste 'idee geniali' vengono viste (dai più) come meravigliosi social commentaries, estrema rilevanza nel mondo d'oggi ecc.... a me sembrano soltanto un triste tentativo di emanciparsi da quello stato zoolanderiano di totale incoscienza di ciò che accade nel mondo che spesso è (a ragione) associato con il mondo della moda.
Insomma, se voglio informarmi compro L'internazionale, non Vogue Italia. O al massimo faccio affidamento su I.D., Dazed&Confused o Purple Mag...
Molto interessante e non poco paraculo fu anche il numero 'backstage', 60 pagine di foto di 'finti backstage' e nient'altro. I fashionisti lo trovano avanguardista e troppo social, a me sembra solamente pochezza e pigrizia intellettiva, specialmente se poi scopri che qualcun'altro l'aveva già fatto prima di loro


Ma passiamo al numero di Agosto 2010, nelle edicole da oggi (a Milano) e da domani nel resto del mondo.  Il ritorno del Social Commentary. La BP e il disastro ecologico-ambientale nel golfo. Come al solito non sono commossa da questa incursione nell'attualità ma almeno stavolta qualcosa di diverso c'è. La copertina è una bomba. Il punto è questo, non credo che una rivista come Vogue Italia sia -attualmente - in grado di fare delle denunce sociali di quaslivoglia tipo o di creare questioni veramente 'scandalose' - ma apprezzo la buona fotografia, quindi che benvegano queste prese di posizione se poi portano a questi risultati.
Non potendomi aspettare il lavoro di Nick Knight per D&C di tanti anni fa

che includeva esclusivamente persone disabili in tutto il numero (vedi anche qui e qui ), almeno posso dire Wow, bel lavoro Meisel. Augurandomi però che il contenuto interno non sia poi troppo monotono.

(ps. Alla fine a me la rivista in linea di massima piace. Altrimenti smetterei di comprarla. Spesso ci sono servizi interessanti e editorial bellissimi. Quella italiana è decisamente l'edizione migliore tra quelle internazionali, dopo quella francese... Vogue US invece è una vergogna per l'editoria mondiale)

lunedì 2 agosto 2010

Back in 1979 - il blog interessante del giorno

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Per la serie concerti che non hai visto - ma gente molto più fica di te sì, Glen E. Friedman racconta della prima (e unica) volta che vide gli Undertones:

The Only Time I saw the Undertones I believe was 1979, Harley Flanagan (who was only 12 years old and drumming in The Stimulators at the time), Rob Dellenback, and myself were standing outside Irving Plaza in New York trying to weasel our way in on a guest list or sneak in the back door somehow, but we were having no luck.
Con una qualcerta nonchalance riesce a non farti pesare il fatto che è decisamente più fico di chiunque altro, perchè oltre ad essere un signor fotografo, lui si è anche visto gli Undertones nel 79, all'Irving Plaza, insieme a Harley Flanagan e Rob Dellenback. Oltre a raccontare del concerto linka anche un documentario sul gruppo curato da John Peel (che li adorava), che vale la pena di guardarsi.

John Peel vi consiglia della buona musica.

Rap! o della sicurezza ai concerti

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Method Man
Una decina di giorni fa a Roma c'è stato IL concerto Hip Hop dell'anno (o del decennio?).
Sorvolando su alcuni aspetti che meriterebbero dei post singoli (la pittoresca pletora di personaggi pervenuti all'evento, da truci wigger a hipster fuori luogo, passando per gente che si trovava li' per caso, le pessime figure fatte da innmonabili rapper italiani, varie ed eventuali)  e sul concerto in sè ( non credo andrei oltre il  'troppo fico, bomba, method man mito'), volevo soffermarmi sulla sicurezza dell'evento.
Vado a concerti in maniera assidua e regolare da quando avevo 15 anni. Ho una certa familiarità con situazioni che vanno dal minuscolo locale allo stadio, il centro sociale di media grandezza e il festival all'aperto. Sono sopravvissuta a situazioni di caldo e calca assolute, e ho potuto appurare come in alcuni paesi c'è una forte attenzione alla sicurezza del pubblico indipendentemente dal tipo di concerto a cui stai assistendo, mentre in altri (leggi: in Italia) il concetto di 'sicurezza' viene arbitrariamente deciso e ridefinito di volta in volta.
Un Palacisalfa (pardon, Atlantico) così pieno non lo avevo mai visto, forse solo i Beastie Boys nel 99 avevano causato una situazione simile. Probabilmente neanche gli organizzatori si aspettavano così tanta gente (anche se i Wu Tang Clan in formazione originale forse qualche dubbio sull'affluenza lo potevano far venire - ps. ma dov'era Raekwon? ) ma possibile che non sia venuto in mente a nessuno che forse  un posto chiuso, che già in passato ha avuto problemi di capienza (ok, per Marco Carta, però ecco insomma), di 23 luglio, col caldo che fa a Roma, forse non era la scelta migliore? 
Ma passi il caldo. A quello ci si abitua (anche se con molta fatica). Anche alla calca si sopravvive, al massimo ti metti in un angolo. Certe dinamiche della security ai concerti in Italia, però, non smetteranno mai di affascinarmi. L'unica preoccupazione e norma vigente era questa : non si può stare sulle scale. Sì perché una volta al Palacisalfa c'erano gli spalti, che accoglievano moltissima gente. Ora ci fanno le serate house per i coatti, e quindi li hanno levati per mettere dei soppalchi che assurgono alla funzione di privè in suddette serate.
Le scale per accedere a questi pontili erano OFF LIMITS. Avrei potuto accoltellare qualcuno nel pit, nessuno se ne sarebbe accorto perché erano tutti occupati a far levare la gente dalle scale (fallendo miseramente, tra l'altro, perché da metà concerto in poi anche quelle erano piene di gente accalcata). Non ci sono stati accoltellamenti, non siamo ancora così gangsta a Roma, però qualcosa di bizzarro tra il pubblico è successo. C'era uno sputafuoco. Nel senso che io a un certo punto mi sono girata e ho visto una fiammata alzarsi verso il cielo (e ho onestamente pensato 'fico, stiamo per morire tutti'). Mi dicono essere una cosa che si fa facilmente con una bomboletta spray e un accendino, ma dio mio, non mi sembra l'attività più indicata da fare a poche file di distanza dal palco di un concerto... o no? Ovviamente a questo amico della giocoleria nessuno ha detto niente. La cosa è continuata per  un bel po', tanto che GZA dal palco guardava verso il pubblico e verso gli altri del gruppo con una faccia PREOCCUPATISSIMA.
Fortunatamente nessuno è stato arso vivo, però poi i giorni sono passati ed è successa la disgrazia alla Love Parade di Duisburg....
Tragedia annunciata: "Ma in Italia non potrebbe succedere"
«Al Cocoricò o in qualsiasi altra discoteca della Riviera romagnola una tragedia come quella di Duisburg non potrebbe mai accadere, perché i nostri locali sono a norma».

Ora, fermo restando che dubito fortemente che i locali della riviera siano a norma, e che alla fine viene dal Giornale questa notizia, ma stiamo scherzando? La Love Parade  è un evento che richiama quasi due milioni di persone all'anno, il Cocoricò che capienza avrà, 2000 persone?
Gli errori in Germania sono stati tantissimi, da quelli di valutazione preventiva a quelli effetivi della polizia nel momento del disastro, ma la disinformazione che vige da noi non è da meno. Anche perchè sinceramente sono stufa di sentire conoscenti e parenti che mi chiamano per dirmi  'HAI VISTO? TU CHE VAI SEMPRE AI CONCERTI / IN GERMANIA? HAI VISTO CHE SUCCEDE A ANDARE IN QUEI POSTI LI?'.
Cioè seriamente. Basandosi su ciò che è emerso dai media italiani, sembrerebbe che a Duisburg ci fosse un raduno di rivoltosi drogati che si erano ritrovati per sentire un concerto di Marilyn Manson. Non facciamo di queste orribili demagogie. Ho (potenzialmente) rischiato di venire arsa viva a 10 minuti da casa mia.  Per favore. Noi siamo peggio di tutti.

Alla fine però di tutto questo non me ne frega neanche più di tanto, sto solo rosicando perchè speravo di vedermi il concerto accanto a Trucebaldazzi e invece nn l'ho neanche intravisto tra il pubblico.

domenica 1 agosto 2010

Turn on the bright lights, perchè a volte ritornano

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turn on the  bright lights


L'incredibile presunzione / convinzione di avere qualcosa di interessante da dire vince sempre. Anni fa avevo un blog. Era imbarazzantemente naive  ed arrabbiato,  e attirava una cosa come 200 contatti al giorno. E' ancora online, tanto per espormi al pubblico ludibrio a tempo indeterminato. Le cose poi nella vita cambiano, e decisi che era meglio smettere di scrivere.