Total - white no more. Finalmente tornano sfumature e influenze 'dark' nell'alta moda di Riccardo Tisci. Avendo costruito uno stile solido basato sulla confluenza di richiami gotici, romantici e trasgressivi nei suoi primi anni a Givenchy, ultimamente Tisci si è discostato da ciò che l'aveva reso famoso, con discutibili esperimenti nel ready to wear ed eliminando le sfilate dell'haute couture, votandosi a collezioni solide ma 'limitate' ad (incredibili, ma forse ripetitivi) abiti bianchi (o dorati, beige, di tonalità eteree). FINALMENTE torna il nero. Non tutti i look sono memorabili, ma è qualcosa di nuovo, diverso, e allo stesso tempo un ritorno alle sue 'origini'.
Avrei fatto a meno dei ripetuti richiami a stelle e stampe che da qualche stagione ritornano insistentemente nei suoi abiti (anche se è molto interessante la lavorazione della pelle delle giacche di pitone?):
Ma apprezzo la scelta di riproporre, in versione 'deluxe' (in contrasto con la canotta-della-salute con cui è abbinato) le gonne con catena della collezione primaverile rtw:e il casting che vede nomi come la divina, inquietante, statuaria Kristen McMenamy:
Non so ancora se approvo l'eccessiva e iperbolica 'rivistazione' dei gioielli tribali, ma funziona (a differenza dei nose-rings della collezione invernale maschile appena presentata a parigi):
the rest -
Bello anche il set da palestra di liceo, che non c'entra niente con la collezione (o forse c'entra, nella testa di riccardo). In un'ennesima stagione noiosa (aspettando Gaultier) meno male che c'è Tisci a smuovere un po' le acque.