My body and soul and mind are pure / So once again the mirror raised and I see myself as clear as day
Novembre 2004. Non ricordo il giorno esatto. Guerriglia urbana (letteralmente) e poi finalmente sottopalco. Un delirio. Quando ti ricapita di vedere i Beastie Boys in un centro sociale a 5 euro? Mai.
Quel caotico concerto nel tendone dello Spazio Boario del Villaggio fu l'ultima occasione di vedere mca, ad-rock e mike d insieme, da queste parti.
Non ricordo la prima volta che ascoltai un brano dei Beastie Boys (molto probabilmente qualche video su mtv, Root Down o Sabotage) ma so che hanno accompagnato tutta la mia vita, dall'adolescenza in poi, aprendo la mia mente ed i miei gusti musicali come pochissime altre band (o forse nessuna) hanno saputo fare. Con un minimo di curiosità, il passo da Sabotage ad Aglio e Olio e poi a cose più 'oscure' come The in sound from way out è breve.
Non sta a me e sarebbe superfluo ripercorrere una storia musicale che ha saputo mischiare ogni genere, dal punk hardcore anni 80 al funk, il rap, il dub, l'hard rock. Unendo una serietà musicale senza pari con una totale ironia in ogni altro aspetto della loro immagine pubblica (dalla coglionaggine adolescenziale di Licensed to Ill alle forme più mature e coscienti degli anni 90/2000), sono riusciti a rendere accessibili, 'mainstream', cose che magari già esistevano, ma non riuscivano ad emergere da un certo underground. Ecco, forse, a vera forza dei Beastie Boys : quella di essere stati accessibili a tutti, grazie a dio, senza che questo svalutasse minimamente il loro valore musicale e umano. Specialmente Yauch, attivista politico - lunga la sua battaglia per l'esposizione mediatica dello stato in cui versa lo stato tibetano, ma non solo-, regista di molti dei video della band, produttore e distributore cinematografico con la sua Oscilloscope che oltre ad esperimenti unici (e geniali) come Awesome I fucking shot that! ha prodotto e distribuito sul mercato USA una serie di film (l'ultimo, in ordine di tempo, il meraviglioso We need to talk about Kevin) e documentari (Exit through the gift shop vi dice qualcosa?) interessantissimi. Filantropo, musicista incredibile, persona dall'incredibile senso dell'umorismo (prova tangibile il suo alterego Nathaniel Hornblower, che molto prima di kanye west andò a reclamare l'effettiva superiorità del video di Sabotage rispetto a Everybody hurts),
aveva fatto della propria curiosità un vessillo. Sempre all'avanguardia e fuori dalle mode, superstar planetarie ma anche, come dicevo prima, accessibili. Accessibili perché chi non ha mai visto un video dei B.B. su Mtv? (quando ancora passavano video…). Ma anche in un'altro senso. Quando mai si è visto un gruppo di tale importanza suonare a 5 euro in un centro sociale?
Che il video di Sabotage o di Intergalactic fossero delle porte per arriver a scoprire una gigantesca produzione musicale o solo un divertissement / experiment di video making (sempre all'avanguardia), non importa. Ciò che importa è che la music ha perso uno dei veri giganti deli ultimi 30 anni di storia ed è ingiusto, fa male. Supercool, sempre più di tutti, ma anche 'normali', del tipo che pensi 'potremmo essere io e i miei amici'. Divertenti, ma profondi. La pesante eredità di un primo disco tacciato di (effettivo) sessismo non gli stave bene, ed ecco pezzi come Sure Shot ("I wanna say a little something that’s long overdue, the disrespect to women has got to be through. To all the mothers and sisters and the wives and friends I want to offer my love and respect to the end") e Song for the Man ("What makes you feel / And why you gotta be /Like you got the right / To look her up and down / What makes this world / So sick and evil /I know you don't know / What makes you feel / Like you got miracle whip appeal / Who made you the judge an jury / Ain't you never heard of privacy / What makes this world /So sick and evil / You figure it out") per discostarsene il più possible, mettendosi in prima linea (in seguito) contro la violenza sulle donne. Si potrebbe parlare per ore di tutte le cause abbracciate da Adam come singolo e dalla band stessa.
E' impossibile (ai miei occhi) non adorare questi musicisti. Sono triste per chi nella propria vita non ha mai ascoltato per intero un disco come Paul's Boutique o Hello Nasty. Sono arrabbiata per quel mancato concerto a Torino del 2007, ultima occasione per vederli dal vivo, sfumata per la solita incompetenza dei promoter italiani.
Glen Friedman, per anni collaboratore e amico del gruppo, ha pubblicato una brevissima dichiarazione sul
suo blog, rilasciando foto 'storiche' ed alcune mai viste, come quella che apre il post.
La mia prima reazione è stata quella di ascoltare
Check Your Head e mettermi a ri-sfogliare i libri di Friedman (Fuck you heroes e Fuck you too) ed
Ari Marcopoulos [che ha postato una foto per un ricordo 'minimale' nel suo blog](Pass the Mic - Beastie Boys 1991-1996) pieni di preziose fotografie della band. Eccone qualcuna. Insieme ad un poco conosciuto servizio che
Spike Jonze fece per Spin Magazine nel luglio del 2004.
Ciao Yauch.