lunedì 2 agosto 2010

Rap! o della sicurezza ai concerti

Method Man
Una decina di giorni fa a Roma c'è stato IL concerto Hip Hop dell'anno (o del decennio?).
Sorvolando su alcuni aspetti che meriterebbero dei post singoli (la pittoresca pletora di personaggi pervenuti all'evento, da truci wigger a hipster fuori luogo, passando per gente che si trovava li' per caso, le pessime figure fatte da innmonabili rapper italiani, varie ed eventuali)  e sul concerto in sè ( non credo andrei oltre il  'troppo fico, bomba, method man mito'), volevo soffermarmi sulla sicurezza dell'evento.
Vado a concerti in maniera assidua e regolare da quando avevo 15 anni. Ho una certa familiarità con situazioni che vanno dal minuscolo locale allo stadio, il centro sociale di media grandezza e il festival all'aperto. Sono sopravvissuta a situazioni di caldo e calca assolute, e ho potuto appurare come in alcuni paesi c'è una forte attenzione alla sicurezza del pubblico indipendentemente dal tipo di concerto a cui stai assistendo, mentre in altri (leggi: in Italia) il concetto di 'sicurezza' viene arbitrariamente deciso e ridefinito di volta in volta.
Un Palacisalfa (pardon, Atlantico) così pieno non lo avevo mai visto, forse solo i Beastie Boys nel 99 avevano causato una situazione simile. Probabilmente neanche gli organizzatori si aspettavano così tanta gente (anche se i Wu Tang Clan in formazione originale forse qualche dubbio sull'affluenza lo potevano far venire - ps. ma dov'era Raekwon? ) ma possibile che non sia venuto in mente a nessuno che forse  un posto chiuso, che già in passato ha avuto problemi di capienza (ok, per Marco Carta, però ecco insomma), di 23 luglio, col caldo che fa a Roma, forse non era la scelta migliore? 
Ma passi il caldo. A quello ci si abitua (anche se con molta fatica). Anche alla calca si sopravvive, al massimo ti metti in un angolo. Certe dinamiche della security ai concerti in Italia, però, non smetteranno mai di affascinarmi. L'unica preoccupazione e norma vigente era questa : non si può stare sulle scale. Sì perché una volta al Palacisalfa c'erano gli spalti, che accoglievano moltissima gente. Ora ci fanno le serate house per i coatti, e quindi li hanno levati per mettere dei soppalchi che assurgono alla funzione di privè in suddette serate.
Le scale per accedere a questi pontili erano OFF LIMITS. Avrei potuto accoltellare qualcuno nel pit, nessuno se ne sarebbe accorto perché erano tutti occupati a far levare la gente dalle scale (fallendo miseramente, tra l'altro, perché da metà concerto in poi anche quelle erano piene di gente accalcata). Non ci sono stati accoltellamenti, non siamo ancora così gangsta a Roma, però qualcosa di bizzarro tra il pubblico è successo. C'era uno sputafuoco. Nel senso che io a un certo punto mi sono girata e ho visto una fiammata alzarsi verso il cielo (e ho onestamente pensato 'fico, stiamo per morire tutti'). Mi dicono essere una cosa che si fa facilmente con una bomboletta spray e un accendino, ma dio mio, non mi sembra l'attività più indicata da fare a poche file di distanza dal palco di un concerto... o no? Ovviamente a questo amico della giocoleria nessuno ha detto niente. La cosa è continuata per  un bel po', tanto che GZA dal palco guardava verso il pubblico e verso gli altri del gruppo con una faccia PREOCCUPATISSIMA.
Fortunatamente nessuno è stato arso vivo, però poi i giorni sono passati ed è successa la disgrazia alla Love Parade di Duisburg....
Tragedia annunciata: "Ma in Italia non potrebbe succedere"
«Al Cocoricò o in qualsiasi altra discoteca della Riviera romagnola una tragedia come quella di Duisburg non potrebbe mai accadere, perché i nostri locali sono a norma».

Ora, fermo restando che dubito fortemente che i locali della riviera siano a norma, e che alla fine viene dal Giornale questa notizia, ma stiamo scherzando? La Love Parade  è un evento che richiama quasi due milioni di persone all'anno, il Cocoricò che capienza avrà, 2000 persone?
Gli errori in Germania sono stati tantissimi, da quelli di valutazione preventiva a quelli effetivi della polizia nel momento del disastro, ma la disinformazione che vige da noi non è da meno. Anche perchè sinceramente sono stufa di sentire conoscenti e parenti che mi chiamano per dirmi  'HAI VISTO? TU CHE VAI SEMPRE AI CONCERTI / IN GERMANIA? HAI VISTO CHE SUCCEDE A ANDARE IN QUEI POSTI LI?'.
Cioè seriamente. Basandosi su ciò che è emerso dai media italiani, sembrerebbe che a Duisburg ci fosse un raduno di rivoltosi drogati che si erano ritrovati per sentire un concerto di Marilyn Manson. Non facciamo di queste orribili demagogie. Ho (potenzialmente) rischiato di venire arsa viva a 10 minuti da casa mia.  Per favore. Noi siamo peggio di tutti.

Alla fine però di tutto questo non me ne frega neanche più di tanto, sto solo rosicando perchè speravo di vedermi il concerto accanto a Trucebaldazzi e invece nn l'ho neanche intravisto tra il pubblico.
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