giovedì 16 dicembre 2010

The Tourist: Angelina, Johnny e l'inutilità fatta film.

Alcuni film ti lasciano con un senso di assoluto nulla. Del tipo che prima e dopo la visione, non si rileva nessun cambiamento di stato d'animo. The Tourist rientra perfettamente in questa categoria. Con un cast di così forte richiamo (Oltre ad Angelina e Johnny, anche Paul Bettany, Timothy Dalton e una sequela di personaggiucoli italiani capitanati da Christian De Sica, più un magnifico Rufus Sewell in una parte a dir poco marginale) e un regista che ha dimostrato di essere capace di fare grandi cose, era naturale aspettarsi qualcosina di più. Non dico il film del millennio, ma mioddio, qui si rasenta lo zero assoluto. 
Procediamo dall'inizio.
  • La Prima, o del DisagioUna piazza della Repubblica mai così affollata (neanche alle manifestazioni), dove solo per arrivare al varco di entrata ci sono voluti 15 minuti (dove, però, sono stata indirizzata ad un altro invisibile varco sito dall'altra parte della piazza, tra una folla delirante che mi insultava e spintonava... perchè con un tempismo perfetto sono arrivata in contemporanea a Johnny). Il ritardo in questi eventi è oramai scontato, ma grazie alla signorina Jolie-Pitt che si è presentata con 40 minuti di ritardo  - decidendo inoltre di non fare photocall e red carpet (con gioia di chi magari era stato tutto il giorno il gelo ad aspettarla e dei distributori che hanno pagato albergo per lei, 5 pargoli e 6 tate) ma di limitarsi a salutare la sala per un totale di 4 secondi - il film è iniziato tardissimo. Nell'attesa, però, ho potuto osservare un pacifico e dolcissimo (e sexy, a differenza di quanto si potrebbe pensare guardando il film) Johnny Depp passare più di mezz'ora a firmare autografi fino all'ultima delle ragazzine urlanti. Meraviglioso. (nella fotina da iphone: appena sfuggita alla folla, prima di entrare, tentavo di localizzare Johnny ma  in realtà ho fotografato la testa di uno sconosciuto)
  • In Sala - Dopo i sopracitati e infiniti minuti di attesa, sono arrivati Regista (un gigante buono e buffo) e Attori. Von Donnersmarck è un personaggio buffo. Gioviale e chiacchierone, parla un perfetto e fluente italiano e ci ha detto quanto era felice di avere tutti gli attori italiani nel suo film, da De Sica a Nino Frassica, per cui ha appositamente creato un personaggio (30 secondi di slapstick comedy sullo schermo) dato che gli fa tanto ridere. Non capisco come a un tedesco possa arrivare la comicità di Frassica, ma lo stimo. Angelina è apparsa come una visione in pigiama di raso nero per 4 secondi e poi è sparita. Johnny carinissimo come sempre.  (seguono due foto che ho fatto di straforo, con una macchina vecchia che mi ero portata in caso non me la sequestrassero, come si usa fare ultimamente. Non me l'hanno requisita ma il risultato è stato fallimentare. Johnny  mi ha trasformata in una dodicenne tonta. E' che ancora soffrivo dal mancato incontro a Venezia 07 - io stavo lavorando mentre lui premiava Tim Burton.)

  • Il Film -  Come anticipato in apertura, il film è totalmente inutile. Ti scivola addosso. Beninteso, non è un 'brutto', a modo suo  è anche gradevole, ma non credo che pagherei mai per vederlo. A tratti ricorda i film di spionaggio anni 60, ma in maniera approssimativa, goffa e mal riuscita. Non capisco proprio, eppure il regista è bravo. Sarà anche colpa della storia, ma non solo. Ci sono delle cose che proprio non funzionano. Per esempio... la bellezza (seppur scheletrica) di Angelina è innegabile. Ma era proprio necessario mettere un primissimo piano suo ogni 2 secondi? E questa cosa ridicola di lei che entra in un ambiente e tutti gli uomini si girano a guardarla? Si rasenta il grottesco in certi momenti. Sul personaggio di Depp non mi esprimo neanche altrimenti rischio di spoilerare tutto, e magari poi qualcuno si offende. Neanche lui riesce a salvare le sorti della pellicola. Non capisco perchè, ma la sua faccia è deforme nel film. E' doloroso da guardare. Non si può neanche contare su una certa alchimia tra i due, perchè non riescono ad esprimere praticamente alcuna tensione sessuale... cosa che invece rende molto il signor Paul Bettany nelle poche scene che ha con Angie. Bad Casting choices? Che altro... Il tono generale del film è molto leggero, ci sono delle scene divertenti, però veramente non va da nessuna parte. Alcune parti troppo prolisse, altre completamente a caso... Per uno che ama così tanto l'italia (il regista) poteva anche evitare  soliti clichè del poliziotto italiano corrotto, dei camerieri tonti e leccaculo, ecc. O dell'italiano mollicone e viscido (un Raul Bova perfetto per la parte). La prima parte potrebbe tranquillamente essere una lunga pubblicità della Freccia Rossa (prima) e di Venezia (dopo), con particolare riguardo per l'hotel Danieli, che appare nel suo splendore in un paio di scene... Voglio vedere quanti ricconi tonti americani prenoteranno una suite al Danieli sperando di trovare la camera che tanto si vede nel film (lunghissime, inutili e noiose scene di NULLA TOTALE) con vista Canal Grande/Rialto, ignorando però che l'hotel in realtà sta dall'altra parte della città.Vabbè, I digress. Oh, i film costano. Il product placement è fondamentale alla sopravvivenza del cinema. Però ecco, se magari la prossima volta si investisse di più sulla sostanza che sui grandi nomi e le pubblicità poco occulte sarebbe meglio. Perchè questo film ve lo spacciano per un action thriller, ma non è nulla di più di una romantic comedy dal sapore un po' americano e un po' europeo con pochissima sostanza e lunghi primi piani (molto sensuali) di Angelina.
The End!
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