lunedì 6 dicembre 2010

Italia: No Country For Women

Da donna che ha costantemente a che fare con un dilagante maschilismo in ogni aspetto della propria vita - dal camminare per la strada al farsi largo a gomiti alzati nel mondo del lavoro -  ho trovato amaramente 'illuminante' il numero dell'Internazionale (scorsa settimana) dedicato alla degradante situazione delle donne in Italia. Senza soffermarmi  sugli articoli (tutti interessantissimi e tristemente lucidi e precisi), basta dare un'occhiata a questi numeri per rendersi conto che la situazione è grave e non da' nessun cenno di miglioramento. 

L'Italia 

è all'87° posto  per quanto riguarda l'occupazione femminile
è al 121° per  la parità salariale
è al 97° per la possibilità che hanno le donne di ricoprire incarichi al vertice 
è all'87° posto nella classifica mondiale per come tratta le donne, dopo paesi come la Colombia, il Vietnam e il Perù

dal 2008, quando è tornato al governo Berlusconi, ha perso 7 posizioni

con il 4 per cento di donne nei consigli di amministrazione, supera solo la Bulgaria e la Romania, e resta lontana anni luce dalla Norvegia, che guida la classifica e  dove il 41 per cento dei top manager è donna.
è uno dei paesi europei con la più bassa rappresentanza femminile in parlamento. solo il 21 per cento alla camera e il 18 per cento al senato contro una media del 23 per cento europea e a fronte del 45 per cento della Svezia.

L'80 per cento delle donne norvegesi e il 72 per cento delle donne britanniche lavorano fuori casa. In Italia solo il 45 per cento ha un'occupazione retribuita: è la percentuale più bassa d'Europa ed è ferma da cinque anni.

Le lavoratrici italiane guadagnano in media il 20 per cento in meno degli uomini, e occupano solo il 7 per cento dei ruoli dirigenziali nelle aziende, contro il 33 per cento delle nazioni scandinave.
(e, aggiungo io, la maggior parte di queste rappresentanti femminili all'attuale stato dei fatti sono   anche mignotte).

Così, tanto per riflettere un secondo. I numeri sono molto più effettivi di qualsiasi predicozzo che i vari Travaglio/Saviano/ Chi per loro fanno quotidianamente.  Perchè nonostante tutto:

le donne giocano un ruolo importante nei successi politici del premier. Secondo un sondaggio del 2009, il 42,6 per cento delle donne e il 37,2 per cento degli uomini ha sostenuto il Popolo della libertà.

(dati tratti dall'articolo-inchiesta di Barbie Nadau per Newsweek, dall'articolo di Aaron Maines per il Wall Street Journal e dal libro 'Berlusconi, italienaren' di Kristina Kappelin riportati   da  Internazionale N.874)
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