giovedì 9 febbraio 2012

Matthew Barney - Djed - by Ari Marcopoulos


Due volte all'anno vivo 'la venuta' di Purple Magazine come fosse una ricorrenza religiosa. Se dal punto di vista della moda - della fotografia di moda, nello specifico - a volte lascia a desiderare, sono articoli come questo che lo rendono una presenza indispensabile nelle mie letture. 
Agosto 2011, Matthew Barney prepara il suo ultimo lavoro 'DJED' nel suo studio di Long Island. Su commissione di Zahm il fotografo (frequente collaboratore della rivista, nome familiare ai fan dei Beastie Boys e amico di Barney) Ari Marcopoulos è andato a scattare alcune foto del processo creativo - e strettamente 'lavorativo', artigianale, di un artista che è attivamente presente in ogni ambito dei suoi cicli - che ha portato alla realizzazione dell'opera. 

O meglio, parte di essa. Barney sta lavorando da tempo a una serie di installazioni/performance che ruotano intorno ad Ancient Evenings  di  Norman Mailer , un romanzo del 1983 incentrato sui sette stadi della progressione dell'anima umana tra la morte e la reincarnazione secondo la mitologia egizia.
Nel suo ciclo l'artista americano rivista il concetto della reincarnazione attraverso l'automobile, creando una allegoria della morte e della rinascita nel paesaggio industriale americano, ricollegandosi - con le sculture - alla Chrysler Crown Imperial che si trovava in Cremaster 3.
La mostra alla Barbara Gledstone Gallery  ha raccolto  sia sculture fatte appositamente per Djed che pezzi 'di scena' già apparsi in precedenti performance come questi scettri di ferro d'ispirazione egizia che appaiono in KHU, il film che documenta la loro fabbricazione vista come un delirante  momento rituale.
Lo studio di Barney si trova sull'East River, e l'artista aveva pensato di scavare un buco nel pavimento per ricreare una camera mortuaria egizia per filmarvi all'interno. Questa operazione non è stata possibile, ma il buco si vede ancora. 
Non è stato l'unico incidente di percorso. Nell' Agosto 2011 uno spauracchio ha tormentato Manhattan e dintorni: l' Uragano Irene. 
Conseguenza ? Lo studio interamente allagato. Non è male come immagine, starebbe bene in Drawing Restraint 9. 

Le immagini (su magnanima concessione di Olivier Zahm al mondo di interenet) sono solo alcuni estratti dall'intero reportage di Marcopoulos che si trova sul numero 17 di Purple uscito in questi giorni.
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