Si è spento ieri, a 88 anni, l'artista tedesco naturalizzato britannico Lucian Freud. Il suo stile, una sorta di realismo neo-espressionista lo aveva reso uno degli artisti più importanti ed identificabili del secondo 900. Nessuna indulgenza estetizzante, indipendentemente dal soggetto che stava ritraendo. Uno stile unico, un realismo tutto suo, laddove la rappresentazione era più della realtà interiore, delle angosce e delle ansie dei suoi 'sitters', piuttosto che dei tratti esteriori. Una forte presenza, viva, dell'ambiente dell'artista - e quindi una tendenza autobiografia - all'interno dei suoi ritratti. E' proprio per quest'ultima caratteristica, forse, che quando Acne Paper uscì con un numero interamente dedicato agli artisti e il loro rapporto con i loro studi, aprì il numero con una serie di meravigliose fotografie scattate dall'amico e 'fotografo personale' Bruce Bernard. Alcune immagini inedite che ritraggono il pittore al tempo della sua collaborazione con Leigh Bowery, primi anni 90, nel suo studio sulla Bowery.
Un'estratto da alcuni 'pensieri' di Bernard su Freud, che funzionano meglio di mille necrologi.
(mi scuso per le ignobili instagram, ma le macchine fotografiche sono tutte già pronte per il Meet In Town)
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