mercoledì 29 dicembre 2010

The National Film Registry welcomes The Empire Strikes Back

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Ogni anno (dal 1989) 25 film vengono aggiunti dallo US Congress alla National Film Registry, una sorta di archivio atto a preservare quei film che fanno parte della memoria cinematografica degli Stati Uniti. (La preservazione delle pellicole è infatti un problema prioritario, come la storia ci insegna, visto che la maggior parte dei film prodotti prima degli anni 50 - per non parlare di quelli dei primi del 900 - sono andati perduti per sempre). Quest'anno, oltre a film come A tree grows in Brooklyn di Elia Kazan e McCabe and Mrs. Miller di Altman, fa il suo ingresso anche il sequel di Guerre Stellari, L'impero colpisce ancora. Doppie congratulazioni per George Lucas, il cui film da studente del 1967 Electronic Labyrinth: THX 1138 4EB è tra le altre ammissioni di quest'anno .

- La 'locandina' è una rivisitazione del poster originale del film da parte dell'illustratore inglese Olly Moss,  le altre due: 

La lista intera dei film inclusi quest'anno:

  1. Airplane (1980)
  2. All the President’s Men (1976)
  3. The Bargain (1914)
  4. Cry of Jazz (1959)
  5. Electronic Labyrinth: THX 1138 4EB (1967)
  6. The Empire Strikes Back (1980)
  7. The Exorcist (1973)
  8. The Front Page (1931)
  9. Grey Gardens (1976)
  10. I Am Joaquin (1969)
  11. It’s a Gift (1934)
  12. Let There Be Light (1946)
  13. Lonesome (1928)
  14. Make Way For Tomorrow (1937)
  15. Malcolm X (1992)
  16. McCabe and Mrs. Miller (1971)
  17. Newark Athlete (1891)
  18. Our Lady of the Sphere (1969)
  19. The Pink Panther (1964)
  20. Preservation of the Sign Language (1913)
  21. Saturday Night Fever (1977)
  22. Study of a River (1996)
  23. Tarantella (1940)
  24. A Tree Grows in Brooklyn (1945)
  25. A Trip Down Market Street (1906)

martedì 28 dicembre 2010

10 artists, 10 interviews in 2010

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In attesa del lancio di un progetto del quale ancora non posso parlare, la sezione Art di Dazed Digital ha stilato una sorta di 'top ten' delle interviste che sono state pubblicate in questo 2010. Da Antony Gormley a Marina Abramovic, passando per Henry Rollins, dieci interessanti intervisti con artisti di ogni genere:

David Bailey - Un'intervista rilasciata prima dell'apertura della sua prima mostra di sculture, in cui il fotografo parla della vita, della morte e dell'animismo


Matthew Stone e Marina Abramovic - I due performance artist discutono di teatro e mortalità in occasione della mostra della Abramoic alla Lisson Gallery



Antony Gormley - Lo scultore parla della sua personale 'Test Sites' alla White Cube gallery, in cui troneggiava cui una struttura fluorescente in una sala buia, portando a una serie diconsiderazioni sulla vita e la morte, la meditazione e l'umanità in generale.


Damien Hirst - In occasione della sua ultima mostra, The Souls, Hirst spiega a Dazed perchè secondo lui tra un fiore appassito e una carcassa di un animale morto non c'è alcuna differenza... e del perchè proprio le farfalle.

Billy Childish - Pittore, musiscita, scrittore, uno dei pochi veri outsider rimasti in Inghilterra, in una lunga intervista discute dell'arte, dell'autoreferenzialità di alcuni aristi, riflette sulla vita e sull'autodistruzione.


Peter Blake - Il padrino del  movimento Pop Britannico ha reso omaggio a dieci artisti che lo hanno ispirato  (da Matisse a Hirst  passando per Schwitters e Ruschenberg) con una serie di collages - assemblaggi di varia natura


David Shrigley - Un'esclusiva videointervista per DD in cui l'artista discute di ratti, brutti disegni e del suo senso dell'oscurità direttamente dalla sua casa di Glasgow


Keith Tyson - Vincitore del Turner Prize, l'artista parla della sua ultima mostra a New York, in cui ha presentato 52 dipinti sul retro di carte da gioco, discute l'influenza che la scienza, le stelle e l'occulto hanno avuto su di lui e il suo lavoro.


Henry Rollins - Musica, Politica (in senso lato), Rabbia...Un disincantato Henry discute dei temi che animano i suoi spoken word e le altre attività che porta avanti.


Sophie Call - Una digressione sull'amore, la perdita e la creazione, in occasione di una mostra dell'artista in cui una serie di mixed-media  celebravano la vita commemorando la scomparsa della madre.

mercoledì 22 dicembre 2010

Iconologia a Roma

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Hanno fatto tre illustrazioni a testa, se le sono scambiate e l'uno ha inchiostrato quelle dell'altro. Questa la premessa alla mostra che si terrà a Roma - allo showroom PROFILE EXPO ( Piazza di Spagna 51) - dal 23 Dicembre al 10 Gennaio.
Rise Above (Marcello Crescenzi ) & Scarful (Alessandro Maida) per questo progetto si sono ispirati  al libro del 1593 di Cesare Ripa 'Iconologia'. Il risultato è una sorta di pamphlet visuale su alcune  delle figure iconografiche catalogate nel sopracitato libro, dalla Bellezza al Dispregio per il Mondo, passando per l'Heresia. Se siete a Roma, passateci. Lo showroom è aperto il Lunedì, Mercoledì, Venerdì e Sabato.

venerdì 17 dicembre 2010

Carine Roitfeld Quits Vogue Paris.

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Non. Capisco. Cosa sta succedendo.
“It’s 10 years that I’m editor of the magazine,” Roitfeld told Cathy Horyn over the phone. “I think it’s time to do something different.”

Il livello artistico e provocatorio raggiunto dagli editorial di VP sotto la sua direzione sono è unico che raro nel piatto mondo dei Vogue mondiali. Si vocifera di Emmanuelle Alt o l'ex direttrice di Vogue Russia Aliona Doletskaya come probabili sostitute. Cari capi della Condé Nast, chiunque vi pare ma NON Emannuelle Alt. (o mioddio, non vorrei dirlo neanche per scherzo, AdR)

E' la fine di un'era. Carine Roitfeld è una delle donne che ammiro di più nel disgustoso mondo della moda (o dei media, in generale). Chissà cosa la aspetta ora. 

giovedì 16 dicembre 2010

The New York Times Cinema Issue

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Ogni dicembre il New York Times fa una rassegna degli attori più significativi dell'anno trascorso. Grandi fotografi vengono chiamati a creare dei ritratti che generalmente ritraggono tutti gli interpreti dei film di maggior successo e più apprezzati dalla critica. Quest'anno il compito è stato affidato al norvegese Sølve Sundsbø, uno dei più importanti fotografi di moda del mondo.
L'intero servizio fotografico:


Javier Bardem - Biutiful 

 James Franco - 127 Hours
Jesse Eisenberg - Solitary Man, The Social Network, Holy Rollers

Natalie Portman - Black Swan
 Michael Douglas - Solitary Man, Wall Street - Money Never Sleeps

Tilda Swinton - I am love 
 Robert Duvall - Get Low
 Matt Damon - Hereafter, Green Zone, True Grit
Vincent Cassel - Black Swan, Mesrine - Killer Instinct
Chloe Moretz - Kick Ass, Let Me In
Lesley Manville - Another Year
Annette Bening - Mother and Child, The Kids are Alright
Jennifer Lawrence  - Wintersbone
Noomi Rapace - The Girl with the Dragon Tattoo
Anthony Mackie - Night Catches Us

R.I.P Blake Edwards

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Dei tanti film che Blake Edwards ha regalato alla storia del cinema, e senza nulla togliere alla serie della Pantera Rosa o a Colazione da Tiffany, Hollywood Party è decisamente il mio preferito. Non credo di aver mai riso tanto alla prima visione di un film in vita mia. 
Rest in Peace


The Tourist: Angelina, Johnny e l'inutilità fatta film.

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Alcuni film ti lasciano con un senso di assoluto nulla. Del tipo che prima e dopo la visione, non si rileva nessun cambiamento di stato d'animo. The Tourist rientra perfettamente in questa categoria. Con un cast di così forte richiamo (Oltre ad Angelina e Johnny, anche Paul Bettany, Timothy Dalton e una sequela di personaggiucoli italiani capitanati da Christian De Sica, più un magnifico Rufus Sewell in una parte a dir poco marginale) e un regista che ha dimostrato di essere capace di fare grandi cose, era naturale aspettarsi qualcosina di più. Non dico il film del millennio, ma mioddio, qui si rasenta lo zero assoluto. 
Procediamo dall'inizio.
  • La Prima, o del DisagioUna piazza della Repubblica mai così affollata (neanche alle manifestazioni), dove solo per arrivare al varco di entrata ci sono voluti 15 minuti (dove, però, sono stata indirizzata ad un altro invisibile varco sito dall'altra parte della piazza, tra una folla delirante che mi insultava e spintonava... perchè con un tempismo perfetto sono arrivata in contemporanea a Johnny). Il ritardo in questi eventi è oramai scontato, ma grazie alla signorina Jolie-Pitt che si è presentata con 40 minuti di ritardo  - decidendo inoltre di non fare photocall e red carpet (con gioia di chi magari era stato tutto il giorno il gelo ad aspettarla e dei distributori che hanno pagato albergo per lei, 5 pargoli e 6 tate) ma di limitarsi a salutare la sala per un totale di 4 secondi - il film è iniziato tardissimo. Nell'attesa, però, ho potuto osservare un pacifico e dolcissimo (e sexy, a differenza di quanto si potrebbe pensare guardando il film) Johnny Depp passare più di mezz'ora a firmare autografi fino all'ultima delle ragazzine urlanti. Meraviglioso. (nella fotina da iphone: appena sfuggita alla folla, prima di entrare, tentavo di localizzare Johnny ma  in realtà ho fotografato la testa di uno sconosciuto)
  • In Sala - Dopo i sopracitati e infiniti minuti di attesa, sono arrivati Regista (un gigante buono e buffo) e Attori. Von Donnersmarck è un personaggio buffo. Gioviale e chiacchierone, parla un perfetto e fluente italiano e ci ha detto quanto era felice di avere tutti gli attori italiani nel suo film, da De Sica a Nino Frassica, per cui ha appositamente creato un personaggio (30 secondi di slapstick comedy sullo schermo) dato che gli fa tanto ridere. Non capisco come a un tedesco possa arrivare la comicità di Frassica, ma lo stimo. Angelina è apparsa come una visione in pigiama di raso nero per 4 secondi e poi è sparita. Johnny carinissimo come sempre.  (seguono due foto che ho fatto di straforo, con una macchina vecchia che mi ero portata in caso non me la sequestrassero, come si usa fare ultimamente. Non me l'hanno requisita ma il risultato è stato fallimentare. Johnny  mi ha trasformata in una dodicenne tonta. E' che ancora soffrivo dal mancato incontro a Venezia 07 - io stavo lavorando mentre lui premiava Tim Burton.)

  • Il Film -  Come anticipato in apertura, il film è totalmente inutile. Ti scivola addosso. Beninteso, non è un 'brutto', a modo suo  è anche gradevole, ma non credo che pagherei mai per vederlo. A tratti ricorda i film di spionaggio anni 60, ma in maniera approssimativa, goffa e mal riuscita. Non capisco proprio, eppure il regista è bravo. Sarà anche colpa della storia, ma non solo. Ci sono delle cose che proprio non funzionano. Per esempio... la bellezza (seppur scheletrica) di Angelina è innegabile. Ma era proprio necessario mettere un primissimo piano suo ogni 2 secondi? E questa cosa ridicola di lei che entra in un ambiente e tutti gli uomini si girano a guardarla? Si rasenta il grottesco in certi momenti. Sul personaggio di Depp non mi esprimo neanche altrimenti rischio di spoilerare tutto, e magari poi qualcuno si offende. Neanche lui riesce a salvare le sorti della pellicola. Non capisco perchè, ma la sua faccia è deforme nel film. E' doloroso da guardare. Non si può neanche contare su una certa alchimia tra i due, perchè non riescono ad esprimere praticamente alcuna tensione sessuale... cosa che invece rende molto il signor Paul Bettany nelle poche scene che ha con Angie. Bad Casting choices? Che altro... Il tono generale del film è molto leggero, ci sono delle scene divertenti, però veramente non va da nessuna parte. Alcune parti troppo prolisse, altre completamente a caso... Per uno che ama così tanto l'italia (il regista) poteva anche evitare  soliti clichè del poliziotto italiano corrotto, dei camerieri tonti e leccaculo, ecc. O dell'italiano mollicone e viscido (un Raul Bova perfetto per la parte). La prima parte potrebbe tranquillamente essere una lunga pubblicità della Freccia Rossa (prima) e di Venezia (dopo), con particolare riguardo per l'hotel Danieli, che appare nel suo splendore in un paio di scene... Voglio vedere quanti ricconi tonti americani prenoteranno una suite al Danieli sperando di trovare la camera che tanto si vede nel film (lunghissime, inutili e noiose scene di NULLA TOTALE) con vista Canal Grande/Rialto, ignorando però che l'hotel in realtà sta dall'altra parte della città.Vabbè, I digress. Oh, i film costano. Il product placement è fondamentale alla sopravvivenza del cinema. Però ecco, se magari la prossima volta si investisse di più sulla sostanza che sui grandi nomi e le pubblicità poco occulte sarebbe meglio. Perchè questo film ve lo spacciano per un action thriller, ma non è nulla di più di una romantic comedy dal sapore un po' americano e un po' europeo con pochissima sostanza e lunghi primi piani (molto sensuali) di Angelina.
The End!

mercoledì 15 dicembre 2010

Fight For Your Rights Revisited.

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"After the Boys Leave the Party."
Al prossimo Sundance Festival verrà presentato il nuovo lavoro di Adam Yauch dei Beastie Boys. Il cortometraggio si intitolerà 'Fight for your rights revisited - after the boys leave the party', ed è stato scritto e diretto da MCA. Lo still è stato postato da Yauch sul sito dei Beastie Boys a inizio mese. Nel cast figureranno, tra gli altri, Elijah Wood (che a quanto pare farà Ad-Rock), Danny McBride, Seth Rogen, Will Ferrell, John C. Reilly e Jack Black.  La trama sarà incentrata su un giovane gruppo che dopo un disco di enorme successo viene truffato dal proprio  manager. Il corto verrà mandato in onda sul canale USA Oxygen dopo l'ultima puntata della serie 'Running Russell Simmons'. Stando a quanto confermato da Mike D, parti del film saranno usate come video di un nuovo pezzo del gruppo, 'Make Some Noise'. 

Smile Anna, you're on Dazed & Confused

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Avrei dovuto fare un post sulla meraviglia che è Tron : Legacy. Non ho avuto tempo, probabilmente tra quello e The Tourist che vedrò stasera (di cui mi hanno già tutti parlato malissimo) avrò di che scrivere nei prossimi giorni. Nel frattempo.... 
L'astinenza da True Blood è forte e durerà ancora molti mesi, ed ecco che Sookie  appare in una poco fortunata copertina del numero di Gennaio di Dazed & Confused. Fotografata da Terry Richardson, Anna Paquin è  l'ennesima scelta bizzarra della rivista inglese...  sempre meglio di Harry Potter, per carità, però...
Inoltre nel numero di Gennaio: un intervista più servizio con pezzi d'archivio per il 15esimo anniversario di Raf Simons, un'intervista a Lykke Li, una nuova rubrica di Daniel Pinchbech e una chiacchierata tra Jamie degli XX (gruppo più sopravvalutato degli ultimi 10 anni e uno dei peggiori concerti che abbia mai visto, aggiungo io) e il capo della XL Richard Russell. E ancora: intervista a Colin Newman dei Wire, John Baldessari e una retrospettiva sul fotografo William Gedney.

Un'altra foto (decisamente migliore) del servizio di Terry:


lunedì 13 dicembre 2010

London Students' protest : the day after

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Quando un  punto di vista a e una messa a fuoco mirata raccontano più di mille parole



(photo REUTERS/Stefan Wermuth)

When RiotGrrls grow up, they read Lula Mag

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Dopo qualche difficoltà nel reperirlo (eh si, da quando ha chiuso 'Messaggerie Musicali - Mondadori', a Roma è praticamente impossibile trovare riviste straniere, c'è solo un'edicola mediamente fornita - e non vi dirò qual'è, altrimenti poi a me non rimane nulla), ho preso il numero di Lula curato dalle sorelle Mulleavy. Non mi sono mai interessata troppo alla rivista perchè mi è sempre sembrata stucchevolmente Girly (troppo, per i miei gusti). Tra l'altro, aggiungerei, non è possibile seguire e comprare tutte le pubblicazioni del mondo. Questo numero è una storia diversa. Guest-edited da Laura e Kate Mulleavy, è un concentrato di interviste e articoli estremamente aderenti ai miei interessi e retrospettive sul mondo-Rodarte.

Da Kim Gordon e i suoi quadri, in un'intervista in cui parla di qualsiasi cosa, da Los Angeles all'essere madre...  

... passando per un essay sulla ballerina russa Anna Pavlova di Marianne C. Moore che ha ispirato le due stiliste mentre creavano i costumi per Black Swan di Aronofsky, accompagnato da alcune foto dei fitting degli abiti di Natalie Portman ...


... per approdare a una chiacchierata delle due sorelle con Exene Cervenka (uno dei miti assoluti della mia adolescenza)

si spazia tra moda, cinema, musica e arte. A cominciare da copertina + servizio interno fotografati da Nan Goldin, con una bellissima Charlotte Gainsbourg in Rodarte:
Sofia Coppola che intervista Milena Canonero

un tributo a  Louise Bourgeois

 un dialogo di Laura con Agnes Varda (con introduzione di Jane Birkin)

un lungo articolo su Sophie Calle, con tanto di intervista per lei alle cui domande, però, risponde Nick Cave

un servizio-retrospettiva con abiti Rodarte di collezioni passate e un'intervista+editorial a Kristen Dunst  con styling di Laura e Kate 
E ancora... molti editorial (non tutti ben riusciti, ahimè), una 'chiacchierata' tra Laura Mulleavy e Vivienne Westwood, servizi e interviste a Thurston Moore, Cindy Sherman, Zoe Cassavetes, Evan Dando e Juliana Hatfield, Jason Schwartzman, e un'intervista a S.E. Hinton, la prima donna a vincere il Turner Prize.

Inoltre, un serivizio abbastanza trascurabile di Ellen Von Unwerth, di cui ho un paio di scan in HQ:



Per concludere, 4 pagine di figurini per creare la propria paper-doll vestita Rodarte.
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Insomma, un numero da avere assolutamente se si amano queste due californine e se a 15-16 si ascoltavano le Babes in Toyland e gli X. Certo, è  un po' un mix di vari stereotipi, ma almeno sono interessanti (... a differenza di molte altre riviste in giro questo mese...).