venerdì 29 ottobre 2010

Festival Internazionale del Film di Roma opening party al Maxxi

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Una  foto 'sbrigativa' prima di prendermi un po' di tempo - in questi giorni frenetici -  per parlare dell'inutilità di un film come Last Night, del caos innescato dalla (sacrosanta) dimostrazione degli autori sul red carpet occupato, dei fischi in sala a Rossella durante l'apertura del festival (bellissimo), della disarmante antichità e provincialità dei festival italiani, dell'open bar della festa al Maxxi e tanto altro.

Festival Internazionale del Film di Roma opening party @ Maxxi

(Hq della foto qui)

Roma, 28 ottobre 2010

Costumi delle modelle-geishe di Junko Koshino


(lei era la più bella di tutte, ma il caos creatosi durante questo 'happening' ha impedito la possibiltà di fare foto decenti, data anche la presenza del nostro caro sindaco)

mercoledì 27 ottobre 2010

Al via il festival del cinema di Roma: mostre, party, inaugurazioni.

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L'apertura del MACRO, La mostra ' Il trucco originale. Da Ghergo a Schifano: una storia del cinema fotografato ad arte.', Il party inaugurale del festival al Maxxi



Ne avevo parlato qualche tempo fa, ma è il caso di rispolverare alcune cose. Lunedì sera c'è stata l'apertura della stagione espositiva del MACRO. Avendo ricevuto un invito sono andata a dare un'occhiata alle nuove mostre. Dovrò tornarci per vederle con più calma (troppa gente, troppi personaggi spaesati che si aggiravano tra sculture e installazioni), ma posso dire che l'allestimento migliore è quello di Antony Gormley :  Drawing Space. Poche sculture (purtroppo) per una mostra che si concentra sui disegni dell'artista (più di 80) ripercorrendo le fasi più importanti della sua ricerca dal 1981 ad oggi. Meravigliosa. 

Laboratorio  Schifano
Interessante e di grande impatto visivo , anche se di difficile 'consultazione', è l'allestimento dei 2000 inediti di Mario Schifano. Una sorta di 'percorso/labirinto' tra varie lastre di vetro su cui sono affissi polaroid, schizzi, disegni e foto dell'artista, che immerge il pubblico in un confuso e colorato flusso di immagini quasi straniante. Sarebbe stato bello vedere i singoli disegni, ma l'effetto di questo allestimento è impagabile.

La mostra che invece mi premeva di più, Hiker Meat di Jamie Shovlin, è molto diversa da come l'avevo immaginata. Quello che promettevano c'è, ma è tutto molto scarno. Forse mi ero fatta un'idea troppo ottimista, o forse è l'allestimento che è un po' dispersivo, sarà che i tredici elementi presenti (alcuni props di scena, un costume, delle locandine, due finti trailer -edizione italiana e tedesca -, dei bozzetti, la vhs del film, locandine varie) sembrano quasi appoggiati lì per caso. L'ignoranza della gente, tra l'altro, aggrava la situazione. Tra le varie parti dell'installazione c'è un copione del film, appoggiato per terra. A 2 ore dall'apertura del museo, i fogli erano già pieni di impronte di scarpe. Non so se riusciranno a sopravvivere fino a febbraio.

Alcuni elementi di Hiker Meat 
L'idea della enorme lavagna con pezzi di storyboard, stillframes, note di produzione, pezzi di sceneggiatura è fortissima. Magari quando tornerò, con minore caos e un ridotto numero di curiosi spaesati, riuscirò ad apprezzare meglio. 
(le orribili foto delle varie mostre sono state fatte col mio cellulare perchè non ero certa di poter usare la macchina fotografica e non mi andava di chiedere).

Passiamo oltre. Ieri c'è anche stato il vernissage - a cui però non ho partecipato - di un'altra mostra in collaborazione con la Festa del Cinema, alla S T Foto Libreria GalleriaIl trucco originale. Da Ghergo a Schifano: una storia del cinema fotografato ad arte. Una serie di immagini che testimoniano le infinite fonti di ispirazione che il cinema può regalare alla creatività dei fotografi. Tra gli autori delle immagini presentate, non solo fotografi o ritrattisti, ma anche personaggi provenienti da altri ambiti prestati alla macchina fotografica. Da Tazio Secchiaroli :

Marcello Mastroianni
A Mario Schifano (in particolare le sue polaroid scattate allo schermo televisivo):

Marco Ferreri
Passando per Ugo Mulas che ritrasse Alberto Sordi sul set di 'Il disco volante' di Tinto Brass:



Protagonisti di queste immagini non solo divi e registi famosi, ma anche personaggi minori,  perchè:
Da tale prospettiva, la mostra documenta, una volta di più, come lo spettatore contemporaneo sia spesso votato a rintracciare un’inedita densità estetica proprio fra i documenti extra-artistici, le immagini senza qualità, della nostra storia culturaletrucco originale consisterebbe dunque proprio in questo: lo stratagemma -più o meno consapevole e raffinato-  con il quale il cinema dà corpo al suo mondo sfuggente, popolando diimmagini fisse e icone fluttuanti il paesaggio quotidiano; e il sortilegio grazie al quale la fotografia, a sua volta, riesce fatalmente ad imbellettare e abbellire anche le scene meno memorabili del reale.
(dal 26 ottobre fino al 28 novembre 2010) 

Un'ultima informazione, dato che a quanto pare c'è molto interesse riguardo l'argomento. Sì, domani sera ci sarà il party inaugurale della Festa del cinema di Roma al Maxxi. Ho un invito, immagino non si possa entrare senza. Performance live e Dj set, alla presenza di Dj Krush, Chihiro Yamanaka, modelle vestite da Junko Koshino, videoinstallazioni e buffet di sushi, per una festa (e un festival) all'insegna del Giappone. Ospiti d'onore (a quanto pare...) Keira Knightley, Eva Mendes (che domani presenteranno Last Night) e John Landis


martedì 26 ottobre 2010

Hot Sauce Committee Part 2 - Tracklist e info

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Nuovo sito, nuove informazioni e finalmente una tracklist ufficiale dal fronte Beastie Boys. Come anticipato qualche giorno fa, il tanto atteso 'Hot Sauce Comittee part 1' è stato rimandato a data da destinarsi. In ogni caso, però, questo fatto è solo nominale. Per motivi chiari solo al gruppo, i pezzi destinati alla part 1 sono stati semplicemente 'spostati' alla seconda, dopo qualche ritocco in studio. Il disco (la part 2), infatti, sarebbe dovuto uscire nella primavera del 2011, e così sarà. Se e quando sentiremo i pezzi originariamente destinati a questo album, non si sa.  MCA ha provato a fare un po' di chiarezza sulla situazione:

The tracks originally recorded for Hot Sauce Committee Part 2 (which now are actually back on Part 1) have now apparently been bumped to make room for the former Hot Sauce Committee Part 1 material. Wait, what?
"I know it's weird and confusing, but at least we can say unequivocally that Hot Sauce Committee Part 2 is coming out on time, which is more than I can say about Part 1, and really is all that matters in the end." says Adam "MCA" Yauch. "We just kept working and working on various sequences for part 2, and after a year and half of spending days on end in the sequencing room trying out every possible combination, it finally became clear that this was the only way to make it work. Strange but true, the final sequence for Hot Sauce Committee Part 2 works best with all its songs replaced by the 16 tracks we originally had lined up in pretty much the same order we had them in for Hot Sauce Committee Part 1. So we've come full circle."

La tracklist del disco:

1. Tadlock's Glasses
2. B-Boys in the Cut
3. Make Some Noise
4. Nonstop Disco Powerpack
5. OK
6. Too Many Rappers (featuring Nas)
7. Say It
8. The Bill Harper Collection
9. Don't Play No Game That I Can't Win (featuring Santigold)
10. Long Burn the Fire
11. Funky Donkey
12. Lee Majors Come Again
13. Multilateral Nuclear Disarmament
14. Pop Your Balloon
15. Crazy Ass Shit
16. Here's a Little Something for Ya



Dato che almeno quattro di questi pezzi erano già emersi in rete, sarà interessante sentire quanto ci hanno rimesso mano.


giovedì 21 ottobre 2010

R.I.P. Ari Up (1962-2010)

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"The Slits have become a mythology, they're like Xena the Warrior Princess. She knew what she wanted. The Slits were totally rebellious and crazy. We were the absolute threat to society. We were such a threat. For our people, we changed the world."

E' vero, Ari. Le Slits sono state uno di quei gruppi fondamentali della mia formazione musicale, scoperte durante la smaniosa sete di musica femminile che mi animava nella prima adolescenza e mai abbandonate. Ieri Arianna è morta, a Londra, dopo una grave malattia. Le avevo anche viste dal vivo, qualche anno fa in Inghilterra. Non fu un concerto superlativo, ma una di quelle esperienze che ti rimangono dentro a livello emotivo/affettivo. Mi piace ricordarle così:




The Slits sulla copertina di Zig Zag #75, August 1977

Il popolo di Facebook grida vendetta.

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A volte penso di allargare i confini di questo incerto blog e inoltrarmi in pungenti social commentaries. Considerando il tempo che passo a procrastinare le cose che dovrei fare ogni qualvolta incappo in alcune pagine di facebook (vedi, ad esempio, l'inconcepibile ed incomprensibile arcano di Camorra and Love), potrei ricavarne almeno un paio di post al mese. Facebook è un'enorme e sconfinata discarica del genere umano. Fortunatamente nella mia homepage non scorrono memorial di soldati morti o del piccolo samuele, ma ogni volta  che accade qualche evento rilevante per la cronaca (leggi TG1 e Barbara D'urso), mi  piace fare incursione nella rabbia dei benpensanti cibernetici. Il caso Sarah Scazzi è incontenibile. Passare in rassegna lo sciacallaggio mediatico che ne stanno facendo è umanamente impossibile. La necrofilia ha innescato delle reazioni così variopinte che si va oltre il  disgusto per la pochezza mentale della gente, l'unica cosa che si può fare è sedersi e lasciarsi intrattenere. La folle frenesia con cui tutti vogliono contribuire a 'checchifarei io allo zio di sarah scazzi, quando c'era lui questo non sarebbe successo' va oltre ogni mio più selvaggio pensiero. Ci sono cose che se le leggessero Eli Roth e Leigh Whannell si chiuderebbero in una stanzetta a piangere perchè non ci avevano pensato loro per primi. L'impulso di iniziare a commentare a questa follia collettiva è forte...  Stai lì lì per cedere... però poi apri l'homepage di blogger e tra le update trovi questi due post da  7yearwinter, e risparmiandoti lo sforzo di essere arguta, ti limiti a linkarli.

Chi uccide meglio l'uccisore

Death is the Road to Awe

martedì 19 ottobre 2010

Beastie Boys update.

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Ieri mattina, nella mia casella email, ho trovato un laconico messaggio dai Beastie Boys, anche riportato sul loro sito ufficiale, interamente offline ad esclusione della homepage:


Niente Hot Sauce Committee Part 1, quindi. Niente video con Nas (girato nel 2009), chissà ancora per quanto tempo.


Questa notizia arriva negli stessi giorni in cui era emersa da fonte certa il coinvoglimento nel disco del produttore e dj francese Philippe Zdar (del duo Cassius). A questo punto non si sa se collaborerà (per il mixaggio del disco) a questo in uscita il prossimo aprile o  a quello rimandato definitivamente (probabilmente perchè dopo quasi due anni il gruppo ha deciso di rimetterci mano e ricominciarlo da capo). Non si sa neanche se questa Part 2 è quella che dovrebbe includere collaborazioni con vari artisti tra cui M.I.A..... Staremo a vedere. I Cassius sono uno dei 'gruppi' di musica elettronica che più mi disgusta al mondo, ma probabilmente il fatto che la collaborazione consisterà solo nel mixaggio e non nella produzione del disco, la presenza di Zdar non influirà molto sul sound del disco.

Lanvin Loves H&M?

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Non hanno rispettato il tanto ostentato silenzio stampa fino al 2 novembre, data di presentazione ufficiale della collezione. Ecco la prima foto, un'esclusiva per Vogue.com. 
L'immagine sarà parte della campagna pubblicitaria per la collaborazione Alber Elbaz / Lanvin per H&M
E' tutto molto Lanvin, a quanto pare. Fashionistas and Shoplifters of the world, Unite!


Photography: David Sims
Styling: Camille Bidault Waddington
Models: Hannelore Knuts, Jane Schmitt, Tati Collitar and Natasha Poly
 The real deal:


Update

Ecco la seconda immagine della campagna pubblicitaria:



giovedì 14 ottobre 2010

Il video più scorretto dell'anno : Die Antwoord Ft. Diplo Zef - Evil Boy Music Video

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Sgradevoli e fastidiosi a un primo sguardo, vagamente inquietanti a un secondo, si è creato così tanto hype intorno a loro nell'ultimo anno che risultano quasi insopportabili.  Per mesi, stanca di vederli su ogni rivista specializzata/sito/blog, ho evitato anche di sentire di che musica si trattasse. Prendendo coraggio ho ascoltato un po' di cose loro senza rimanere particolarmente impressionata. Certo, sono interessanti, i Die Antwoord (che vuol dire 'la risposta' in afrikaans), la loro immagine 'offensiva' (il cantante,  Watkin Tudor Jones, è un veterano dell'hip hop sudafricano, ogni suo progetto coincide con la 'nascita' di un nuovo personaggio, in questo caso l'aggressivo e ignorante Ninja) e il mix di inglese e afrikaans nei testi sono cose che apprezzo. Anche le loro sgradevoli sembianze da raverino anni 90 (lui) e da coatta misto punkabbestia (lei), in realtà,  sono digeribili una volta capito che fanno parte dei loro 'personaggi'. Però ecco, non è che mi avessero entusiasmata tanto... non al punto da giustificare tutta l'ossessiva attenzione che certa stampa gli aveva dato. Non tralascerei il fatto che la voce di Yo-Landi irrita ogni nervo del mio sistema nervoso. Certo, senza di loro non sarei mai venuta a consocenza del movimento Zef - loro stessi dicono di fare  zef rap-rave. Zef è come dire white trash, applicato alla working class bianca sudafricana.
Mi ero velocemente dimenticata di loro, finchè mr. Diplo non ha deciso di mettere mano alla loro musica e produrgli un singolo. La settimana scorsa è uscito il video di Evil Boy, ben girato, con una fotografia meravigliosa, pieno di volgarità, oscenità, immagini offensive e cattivo gusto. La canzone entra in testa al primo ascolto e non se ne va più. Ci voleva Diplo (anche lui in versione Zef, con un taglio di capelli e delle sopraccigia che farebbero impallidire qualsiasi coatto di roma sud del 1996, e nonostante tutto sempre il più sexy di tutti) per farmeli piacere. La sua mano si sente tantissimo,  i ritmi sono tutti suoi, e addirittura il cantato di lei risulta meno sgradevole. Ovviamente il video su youtube è stato censurato. Per fortuna esiste Vimeo. Enjoy!
EVIL BOY (official) from Die Antwoord on Vimeo.

Ovviamente la parte di Wanga - il guest-MC sudafricano - è già stata interpretata come omofobica. In realtà ne gli Antwoord ne Wanga sono omofobi. La frase va contestualizzata nella cultura da cui Wanga proviene 
So, the story behind this video and song (or part of the story -- there's so much going on!) is that Wanga felt that he was being coerced into a form of ritual circumcision by his community. It's sort of taken for granted within his ethnic group that you must do this, so much so that if you are a young man and you do not participate, you are ostracized, as the band explained to me.
The thinking, and this is communicated very directly to the young men, is that if you don't participate, you're gay. You're effeminate. You're not a real man. You never mature from being a boy to being a man.
He struggled with all of this in real life: with what it meant for his personal and cultural identity. And he came to a point where he was like, you know what? Fuck you all. The fact that I won't consent to having my penis sliced with an unsterilized knife, out in the bush, and risk infection or worse-- that doesn't mean "I'm gay," as you say. I reject this tradition. If that's what being a man is, fuck it, I don't want to be a man. I'll be an "evil boy for life," even if it means I am ostracized from my community.
Inoltre, parte dei set e delle immagini del video riprendono alcuni lavori dell'artista americano ma sudafricano d'adzione  Roger Ballen

Bizzarro news of the day: Karl Lagerfeld designs... an ISLAND

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Uncle Karl strikes back. Instacabile più che mai, il cyborg che risponde al nome di Karl Otto Lagerfeldt, non contento di dover disegnare una cosa come 20 collezioni l'anno per tre diversi brand, curarne le campagne pubblicitarie, fare il fotografo per alcune riviste (senza dimenticare il calendario Pirelli 2011) e organizzare eventi di vario genere, ha deciso di spingersi oltre (esattamente beyond, come direbbe lui). I vestiti? Le scarpe? So last year. Sì perchè quest'anno Karl ha deciso di disegnare... un'isola. La futura meta vacanziera delle fashionistas di tutto il mondo si chiamerà La Isla Moda, e si troverà a una ventina di km da Dubai. Ovviamente è un'isola artificiale, progettata da Karl in collaborazione con lo studio di archittetura di Miami Oppenheim e l'hotel group KOR.
Hotel di lusso, ville residenziali e un complesso di boutiques di alta moda saranno ospitate su quest'isola. L'ispirazione per queste strutture saranno i palazzi gallegianti indiani e le navi da crociera. La prima fashion island del mondo sarà pronta nel 2014. 
Cosa farà Karl dopo questa? Un'astronave par chanel?

lunedì 11 ottobre 2010

La Festa del Cinema di Roma e l'arte, il MACRO e la moda.

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Aprire la cartella stampa di un evento (in linea di massima) 'culturale' e leggere come prima cosa i nomi di Sandro Bondi  e Renata Polverini già pone delle pessime basi.
Ad una prima occhiata mi sembra un festival poco entusiasmante. Escludendo una enorme sezione dedicata al cinema giapponese con proiezioni, incontri e retrospettive, non c'è veramente nulla di rilevante. Mi fanno tanto ridere. Un festival all'insegna delle nuove tecnologie!  Ma li avete visti i poster promozionali in giro per Roma? Sofia Loren e Mastroianni  non sono esattamente quello a cui penso se leggo 'nuove tecnologie'.
Ma poi veramente... ok, Fellini, sì ok. Ma si sente veramente bisogno, nel 2010, dell'ennesima retrospettiva su Fellin (90 anni dalla sua nascita)i, la Dolce Vita (50 anni dall'uscita), e gli anni 60? Io credo di no. Il cinema italiano è morto, o cmq è veramente prossimo al funerale, e noi invece di tentare di dare una spinta in avanti a quel poco che rimane, continuiamo a celebrare un passato che - nonostante quello che vogliono farci credere Rondi e co. - di moderno e attuale ha poco o nulla.

L'unica cosa veramente interessante a uscire da questo ennesimo rivangare nel passato sarà 'Labirinto Fellini' una installazione curata da Dante Ferretti e Francesca Loschiavo (già collaboratori del regista) che sarà aperta al pubblico dal 30 ottobre al 30 gennaio alla Pelanda del MACRO a Testaccio. I comunicati stampa promettono un'imponente installazione multimediale, che andrà a completare la mostra 'La Grande Parata' curata da Sam Stourdzè (anch'essa incentrata su Fellini e la sua opera). Staremo a vedere.

Continuando a sfogliare la cartella stampa salta all'occhio una paginetta del Maxxi. - Fico! - penso io - la struttura migliore che finalmente abbiamo a Roma ha organizzato qualche cosa di superfichissimo in collaborazione con il festival (pardon... La Festa)!- Falso. Nient'altro che un'enorme marchettone per comunicarmi che il party d'apertura della manifestazione si terrà al museo. Interessante. 'Una festa per la cultura rivolta a un pubblico che condivide la stessa passione per la creatività!' Cioè, i party al Maxxi sono anche fichi, il giardino è bellissimo la sera e c'è sempre un sacco di bella gente, ma è veramente un informazione/iniziativa rilevante (specialmente perchè credo che sia solo e strettamente su invito)?
Passiamo oltre. Tra le decine di plichi salta all'occhio una pagina dedicata a 'Teatro alla Moda' . La presenza di questo comunicato stampa è quantomeno bizzarra, visto che non risulta affatto parte del festival e delle attività correlate, non ci sono neanche degli sponsor in comune. In ogni caso, presentano questa mostra alla Fondazione Roma Museo, che raccoglie costumi originali, bozzetti e documentari video degli spettacoli per cui furono realizzati da una lunga serie di stilisti italiani (da Gianni Versace a Giorgio Armani, passando per Antonio Marras, Valentino, Prada e Alberta Ferretti).  Mi chiedo quale rilevanza possa avere questa mostra (che ovviamente andrò a vedere appena apre) nell'ambito di una manifestazine cinematografica. Non si poteva fare una retrospettiva sui rapporti tra moda e cinema, magari a livello internazionale, partendo da Chanel ed Elsa Schiaparelli per arrivare a Christian Dior (Stage Fright) e Givenchy (Sabrina), passando per il Giorgio Armani di American Gigolò e Gli Intoccabili o le pellicce Fendi di Madonna in Evita e Michelle Pfeiffer in Età dell'innocenza? Per carità, sono la prima entusiasta di poter vedere i celebri costumi di Versace per il balletto (ad iniziare dal Capriccio di Strauss del 1990), è la tempistica che mi sembra bizzarra. (Fondazione Roma Museo, 5 novembre - 5 dicembre 2010)


Concludo con l'ultima iniziativa artistica collegata alla Festa, questa volta al MACRO di Via Reggio Emilia. MACRO Fall 2010 : Immagini in movimento, un ampio programma di proposte espositive, 'idealmente collegate al grande tema della contaminazione di linguaggi che quest'anno costituisce uno dei fulcri della programmazione del Festival Internazionale del Film Roma' [...] 'interpretando secondo modalità sempre nuove la relazione libera e interferente della contemporaneità con l'universo del visivo'.  Dal 26 ottobre 2010 al 6 febbraio 2011, una serie di mostre che partono da Schifano per arrivare a Jamie Shovlin. E' proprio quest'ultimo artista inglese che ha attirato maggiormente la mia attenzione. 

Jamie Shovlin: Hiker Meat, progetto multimediale inedito e realizzato per il MACRO in cui l'artista ricostruisce la storia di un film mai realizzato, in un omaggio al cinema exploitation degli anni 70.
 Nella sala del museo si ritrovano tutti i documenti, i memorabilia, le immagini e le parole che lo hanno creato. Grazie a una indagine accurata del periodo di maggior successo di questo genere cinematografico, l’artista crea in ogni minimo dettaglio gli studi di scena, i dialoghi, la cartellonistica e l’impostazione grafica di Hiker Meat. L’asse centrale della mostra è costituito da 20 lavagne che sintetizzano la struttura del film, e a cui ogni gruppo di oggetti, di documenti, di video e di immagini fa riferimento per l’occasione. Shovlin ha prodotto un impressionante quantitativo di materiali pittorici e grafici, oggetti di scena, costumi e memorabilia basati sul potenziale narrativo, la carica simbolica, erotica, immaginifica e inquietante delle singole scene di Hiker Meat.
La mostra, dice il comunicato stampa, 'invita a riflettere sulla iconografia e sul legame fondamentale tra immagini e colonna sonora, enfatizzando archetipi e miti, e celebrando l'intensa relazione tra regista e musicista con un richiamo ai suoi più noti protagonisti (da Dario Argento e Goblin, a Fabio Frizzi e Lucio Fulci)

Sneak Peek : Shepard Fairey upcoming show in Rome

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OBEY - Shepard Fairey 
Mondo Bizzarro Gallery - February 2011

domenica 10 ottobre 2010

R.I.P. King

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Solomon Burke - March 21, 1940 – October 10, 2010


Everybody needs somebody to love.

21 figli, 90 nipoti, il re del R'n'R (o del rock'n'sol ? ... come ho sentito in tv pochi minuti fa)

giovedì 7 ottobre 2010

Last but not least from Paris: Miu Miu s/s 2011 Shoes

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Questo non nasce come  e neanche vuole essere un fashion blog. Anzi, come diceva qualcuno, sono convinta che esista un posto riservato ai fashion blogger all'inferno. Il problema, però, e che in quei due (o quattro, volendo) mesi l'anno in cui vengono presentate le nuove collezioni, fare finta di niente non è cosa facile. Specialmente nel caso in cui la signora Miuccia Prada, presentando a Parigi la collezione Primavera Estate 2011 di Miu Miu, dimostra nuovamente di essere la regina assoluta in ambito di accessori. I vestiti non erano un granchè, a dirla tutta (tagli e decorazioni interessanti, giacche orribili e stampe inguardabili), ma le scarpe sono assolutamente le più belle viste in questi 2 mesi di sfilate. Anche perchè, purtroppo, di belle scarpe se ne sono viste ben poche. Quindi, ricordando le sempre attuali parole di Elio 'Cosa sono i milioni, se in cambio ti danno le scarpe?' dedico un post fotografico solo a queste meraviglie. (Aspettando Aprile)
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